Due giorni per riunire i geologi toscani, per ricordare il 30° anniversario dell’insediamento del primo Consiglio dell’Ordine regionale e per parlare delle pianure interne e costiere della Toscana attraverso tre lenti differenti: idrogeologica, ambientale e geologico-tecnica. Ma anche per fare il punto sul ruolo che la geologia può rivestire nella tutela e gestione del territorio sempre più vittima di eventi e condizioni climatiche “estreme”. È questo il programma dell’Assemblea Generale degli iscritti dell’Ordine dei Geologi della Toscana che si terrà il 27 e il 28 ottobre negli spazi dei Bagni Pancaldi a Livorno. Al centro della due giorni ci saranno il ruolo del Geologo verso la sostenibilità, l’analisi della condizione geologica locale nell’ottica dell’interazione tra ambiente, siti, sviluppo green ma anche lo studio delle risorse del territorio e delle attività da promuovere per una crescita sostenibile.
«Abbiamo scelto di incentrare il dibattito su un contesto territoriale molto importante nel territorio toscano, vale a dire le pianure interne e costiere, parlandone in relazione alle loro caratteristiche specifiche, all’azione che l’uomo esercita su di esse e su come alcune dinamiche ambientali abbiano preso ad agire con velocità molto differenti rispetto al passato – spiega il presidente dell’Ordine Riccardo Martelli -. I 25 gradi che ci sono là fuori rappresentano in modo molto efficace uno dei temi che faranno da sfondo a questa due giorni: “estremo” è diventato purtroppo un termine che usiamo pressoché quotidianamente e questo è l’effetto di dinamiche planetarie indotte dall’azione dell’uomo. Oggi si parla di crescita consapevole, di sviluppo sostenibile, ma il danno ormai è stato fatto. Fermarsi ed aspettare che l’inerzia dei sistemi climatici riassorba i disequilibri che l’uomo ha indotto non è possibile, quindi l’unica soluzione è trovare un compromesso tra sviluppo e ambiente, ma nel frattempo dobbiamo essere in grado di adattarci agli effetti che oramai sono stati innescati».
La giornata del 27 ottobre (14-17:30) si aprirà con i saluti e un’introduzione affidata a rappresentanti dell’Ordine dei Geologi della Toscana, del Comune di Livorno e della Regione Toscana, Cng, Rete, Arpat, Distretto. Spazio quindi alla Sessione idrogeologia, introdotta e presentata da Filippo Landini eAlessandro Danesi. Interverranno Marco Benvenuti(Università degli Studi di Firenze), Rudy Rossetto, Nicola Cempini e Michela Sodini (Ingegnerie Toscane srl). Poi question time moderato da Filippo Landini e Daria Duranti.
Il 28 ottobre (9-17:30) si inizierà con la Sessione ambienteintrodotta e presentata da Luca Gardone e Alessandro Danesi. Si ascolteranno i contributi di Maurizio Bacci, Luca Sbrilli , Marco Doveri, Linda Franceschi, Matia Menichini(Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche IGG-CNR), Francesco Alberti (Università degli Studi di Firenze) e Luca Gardone. A seguire, la tavola rotonda sulle lauree abilitanti di Unipi, Unifi, Unisi; moderano Gaddo Mannori e Riccardo Martelli. Spazio quindi al question timemoderato da Filippo Landini e Chiara Lapira.
Dopo la pausa pranzo ecco quindi la Sessione geotecnica introdotta e presentata da Pietro Barsanti e Alessandro Danesi. Interverranno Claudia Meisina (Università degli Studi di Pavia) e Marco Uzielli (Università degli Studi di Firenze). Infine il momento del question time moderato da Pietro Barsanti eAlessandro Cortopassi. A chiusura della giornata del 28Elisa Livi presidente della Fondazione Geologi della Toscana e Riccardo Martelli presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana assegneranno una serie di riconoscimenti ai colleghi con maggiore anzianità di iscrizione e a quelli che si siano distinti per particolari meriti.
«Questa due giorni – aggiunge Martelli – arrivano anche per prendere davvero coscienza di noi stessi e dell’importanza del nostro lavoro, che ha a che fare con la sicurezza delle persone. Un settore in continua evoluzione, perché sui nostri tavoli arrivano sempre di più richieste di soluzioni per gli effetti degli impatti che l’uomo ha introdotto sugli equilibri naturali a scala globale, eventi estremi, pianificazione che guarda a questi nuovi fenomeni. Cambia perché è diventata strategica la ricerca di materie prime critiche. Cambia perché forse è la volta buona che la geotermia diventi una fonte di energia rinnovabile di largo uso».
«Pensando agli eventi estremi – conclude -, proviamo a proporre al legislatore di affrontare la gestione del territorio aperto come si affronta oggi la gestione delle aree urbane, mutuando da questa anche la definizione degli interventi. Iniziando a ragionare in termini di ristrutturazione idrogeologica ordinaria e straordinaria, definizioni che vorremmo fossero incluse nella nuova legge di governo del territorio della Regione Toscana. Proviamo a gestire il rischio idrogeologico così come viene gestito il rischio sismico: si parta da una seria microzonazione del territorio, seguita da una verifica di vulnerabilità idrogeologica, dando corso a questi approfondimenti con interventi di miglioramento o adeguamento idrogeologico. Proviamo a far sì che la legge di governo del territorio che verrà in sostituzione della LR65, porti in sé queste definizioni, che consentirebbero di rendere chiaro e lineare il percorso da intraprendere per arrivare a mitigare gli effetti degli eventi meteo che si stanno palesando con tempi di ritorno via via sempre minori».