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Papa, ultimo giorno in Bahrein: “No a divisioni del mondo e differenze etniche”

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(Adnkronos) – Ultimo giorno di viaggio del Papa in Bahrein. “Cerchiamo di essere custodi e costruttori di unità! Per essere credibili nel dialogo con gli altri, viviamo la fraternità tra di noi”. Lo ha ammonito il Pontefice incontrando Vescovi, sacerdoti, seminaristi nella Chiesa del Sacro Cuore. “Non può esserci spazio per le opere della carne, cioè dell’egoismo: per le divisioni, le liti, le maldicenze, le chiacchiere che distruggono una comunità. Le divisioni del mondo, e anche le differenze etniche, culturali e rituali, – ha osservato- non possono ferire o compromettere l’unità dello Spirito. Al contrario, il suo fuoco brucia i desideri mondani e accende la nostra vita di quell’amore accogliente e compassionevole con cui Gesù ci ama, perché anche noi possiamo amarci così tra di noi”. 

“Per questo, – ha evidenziato Bergoglio- quando lo Spirito del Risorto discende sui discepoli, diventa sorgente di unità e di fratellanza contro ogni egoismo; inaugura l’unico linguaggio dell’amore, perché i diversi linguaggi umani non restino distanti e incomprensibili; abbatte le barriere della diffidenza e dell’odio, per creare spazi di accoglienza e di dialogo; libera dalla paura e infonde il coraggio di uscire incontro agli altri con la forza disarmata e disarmante della misericordia”.  

Bergoglio ha indicato la via da seguire: “Facciamolo nelle comunità, valorizzando i carismi di tutti senza mortificare nessuno; facciamolo nelle case religiose, come segni viventi di concordia e di pace; facciamolo nelle famiglie, così che il vincolo d’amore del sacramento si traduca in atteggiamenti quotidiani di servizio e di perdono; facciamolo anche nella società multireligiosa e multiculturale in cui viviamo: sempre a favore del dialogo, tessitori di comunione con i fratelli di altri credo e confessioni”. “So che su questa strada voi offrite già un bell’esempio, ma la fraternità e la comunione sono doni che non dobbiamo stancarci di chiedere allo Spirito, per respingere le tentazioni del nemico, che sempre semina zizzania”, ha osservato il Papa. 

Il Papa ha quindi fatto un nuovo accorato appello per la pace in Ucraina. “Non voglio dimenticare di pregare e dire anche a voi di pregare per la martoriata Ucraina – ha detto il Papa al termine dell’incontro con i Vescovi e i sacerdoti nella Chiesa del Sacro Cuore – perché quella guerra finisca”.