Irriverente, provocatorio, politicamente scorretto, geniale Si può riassumere così lo spettacolo ‘Amore + iva’ di Checco Zalone, tornato dopo 11 anni di assenza dai teatri, che ha debuttato al PalaWanny di Firenze.
La serata si è aperta con l’imitazione del presidente russo Vladimir Putin che dimostra amore per l’Italia e per le canzoni dei Ricchi e Poveri ma è altrettanto deciso a far partire una testata nucleare contro il nostro Paese. Un Checco-Putin che chiuderà lo spettacolo giustificando l’invasione ucraina per colpa di un errore di comunicazione coi suoi collaboratori e citando il film ‘Il Dittatore’ di Charlie Chaplin.
“Perché ho scelto Firenze per debuttare col mio show? Perché è la patria dei Medici, che è anche il mio cognome, e del Volgare, e io col Volgare ci ho costruito una carriera. E poi perché più iva? Semplice, nel 2021 sono andato a credito e lo Stato mi deve 121.000 euro quindi è venuto il momento di fatturare per recuperare quello che mi spetta”. La scenografia è una scuola dove gli strumenti musicali si mimetizzano coi banchi. La lezione si concentra su tre punti, amore e diritti civili, amore e integrazione e amore e solidarietà. Lo spettacolo scorre fra monologhi e canzoni, tutto condito dalla finta ingenuità che contraddistingue Zalone quando picchia duro su certi temi.
Come quello sulla profuga ucraina che trova una famiglia che l’accoglie per poi sposarsi ‘per amore’ col più anziano, togliendo gran parte dell’eredità ai figli. O l’orfano di Predappio, che allude a Benito Mussolini infante, indeciso se scegliere fra l’adozione di una famiglia tradizionale e una famiglia ‘arcobaleno’.
Non mancano imitazioni, come la coppia di 80enni rappresentati da Celentano e Mina che tornano a innamorarsi perché non si riconoscono più, venendo a mancare la monotonia di decenni di matrimonio. Oppure il maestro Muti che confonde la melodia di ‘Pierino e il Lupo’ con la colonna sonora dei film di Pierino con Alvaro Vitali. E poi un anziano Vasco Rossi, accusato dalla sua improbabile compagna di aver perso smalto da quando non eccede più in trasgressioni. Insomma, ce n’è per tutti.