“Se noi non troviamo una base comune di valori tra posizioni diverse che in questi anni si sono manifestate nel nostro partito, possiamo anche rischiare una scissione”,afferma Nardella, a Roma per la presentazione del suo libro “La città universale” nella sede della stampa Estera. Per evitare che accada una scissione “noi dobbiamo costruire un perimetro di valori e ideali nei quali ci riconosciamo tutti. È questo lo sforzo che secondo me va fatto ora. È un problema di impostazione culturale che ci diamo noi come comunità politica”.
“Troppe volte ho sentito, se vince Tizio o Caio me ne vado. Si può fare un congresso così? – chiede Nardella – Ci deve essere un confronto intenso e serrato anche tra leadership ma deve avvenire sotto il tetto della stessa casa, senza minacce. Questo mi preoccupa, che nel vuoto delle idee, di valori condivisi, rischiamo di dividerci in due in una scissione alimentata dalle pressioni esterne”. Quanto alla sua candidatura come leader del Pd, aggiunge: “Arriverà quando sarà il momento, quando matureranno le varie opzioni politiche in campo”.
“E’ ritrovare identità e autonomia, una forza propria – continua Nardella -. Se non apriamo subito un confronto su questi temi e partiamo invece con la corsa a candidarsi o ad appoggiare candidati senza avere chiaro il nostro orizzonte, rischiamo di dare una delega in bianco al segretario, chiunque esso sia, e consegnarli un partito senza anima e identità, una barca piena di buchi che sta affondando. Così rischiamo l’ennesimo leader che dura un anno e che si dimette o abbandona il campo – osserva il sindaco di Firenze – il Pd rischia di affondare, il rischio c’è. La questione tempi diventa vera e urgente quando perdiamo tempo, non dobbiamo perdere alto tempo. Dobbiamo promuovere una iniziativa politica di chi vuole mettere prima le idee. Non sprechiamo tempo, se stiamo fermi il tempo diventa un macigno”.