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Frana Ischia, Conte: “Non fu condono”. Renzi e Cottarelli all’attacco

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Quello del 2018 non era affatto un condono”. Il leader 5 Stelle intervistato a ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3 respinge le accuse di chi lo indica, con il decreto Morandi, come autore dell’ultima sanatoria per l’abusivismo edilizio di Ischia siglata nel Conte 1, quando era al governo con la Lega di Matteo Salvini. Il tema torna d’attualità dopo la frana che a Ischia ha devastato l’area di Casamicciola. 

“Ci trovammo davanti a un blocco totale. A Ischia – spiega il leader 5 Stelle – ci trovammo con richieste di condono per circa 27mila abitazioni su circa 60mila totali nell’isola. Quindi occorreva accelerare pratiche impantanate ma non si è trattato di un condono – ribadisce – e né ci fu alcuna deroga ai vincoli idrogeologici. Cercammo di sbloccare una situazione che era ingestibile ma – assicura – senza derogare ad alcun vincolo”. 

Parole che fanno insorgere figure dell’attuale opposizione. Il primo ad attaccare duro è il leader di Italia Viva Matteo Renzi che sui social parla di “dichiarazioni farneticanti”. “Conte dice che il provvedimento di Ischia non era un condono. L’articolo 25 del suo decreto legge – rileva Renzi – parla esplicitamente di procedure per il condono ad Ischia. Giuseppe Conte si deve vergognare! Vergognare per il condono di Ischia – attacca il leader di Iv – e per aver chiuso l’unità di missione sul dissesto idrogeologico. Nel 2018 abbiamo chiesto a Conte di fermarsi! C’è un limite alla decenza: oggi lo ha sorpassato”. 

Non certo più tenero l’alleato e leader di Azione, Carlo Calenda secondo cui “Conte ha fatto un condono pericoloso a Ischia e cancellato l’unità di missione ‘Casa Italia’ per l’unica ragione che l’aveva istituita Matteo Renzi. Entrambi gravi errori – attacca – . Ma cercare a posteriori di prendere in giro gli italiani con eloquio stile azzeccagarbugli è anche peggio”. 

Dal Pd interviene Carlo Cottarelli limitandosi a ribadire che “i fatti parlano. Quello fatto dal governo 5Stelle-Lega nel 2018 per Ischia fu l’ennesimo condono edilizio. Le carte parlano. Il testo della legge – ribadisce Cottarelli – parla di condono. Non si può riscrivere la storia a piacere a seconda di come tira il vento. O siamo ancora al: ‘Questo lo dice lei?'”, ironizza in un tweet. Parole che indispettiscono la Lega che con segretario d’aula alla Camera, Fabrizio Cecchetti parla di sciacallaggio. “Cottarelli al posto che tacere ha il cattivo giusto di sciacallare politicamente blaterando di condoni e altro. Davvero una bassezza che rattrista”, osserva.  

Ma il fuoco di fila di tutta la compagine di opposizione non si esaurisce. A smentire ulteriormente Conte anche sul fronte del rispetto dei vincoli contenuti nel decreto del 2018, è il leader dei Verdi e portavoce dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli: “Spiace precisare – sottolinea – che l’art.25 del decreto Morandi del 2018 era nella sostanza un nuovo condono edilizio e che prevedeva al comma 1 bis la disapplicazione dell’art.32 comma 27 che riguarda proprio i vincoli idrogeologici, applicando invece la non condonabilità ai proprietari condannati per mafia, art.27 lettera a”. 

E da Più Europa il segretario Benedetto Della Vedova chiosa: “I condoni anche per gli abusi in luoghi pericolosi come quello del 2018 del Governo Conte ad Ischia sono un grave errore perché spingono a costruire dove è pericoloso, in attesa di nuove sanatorie. L’abusivismo aumenta i rischi e va combattuto, non condonato”. 

Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta e serra le fila parlando di “uno sciacallaggio politico e mediatico con pochi precedenti. Sostenere – come fanno alcuni organi di stampa – che il Governo Conte I ha dato vita a un condono a Ischia solo perché l’articolo 25 del decreto del 2018 è intitolato “definizione delle procedure di condono” è strumentale e non fa onore al diritto a una corretta informazione dei cittadini. In quella normativa – sottolineano ancora i 5 Stelle – non è stato introdotto nessun nuovo condono ma è stato stabilito solo un percorso per accelerare la definizione delle pratiche avviate da anni e per consentire risposte certe su domande relative a condoni decisi da precedenti Esecutivi. Ristabiliamo i fatti. I condoni a Ischia – sottolinea una nota – sono stati approvati dai Governi Craxi e Berlusconi. Il Governo Conte – proseguono i pentastellati – nel 2018 si trovò di fronte l’emergenza dei terremotati e delle loro richieste di aiuto per la ricostruzione delle abitazioni. Di fronte a questa situazione emergenziale il Governo Conte I stabilì una cosa molto semplice, ossia che sulle procedure di condono risalenti ad anni e decenni precedenti lo Stato doveva velocizzare le risposte: un sì o un no ai cittadini in 6 mesi, nel rispetto dei vincoli (paesaggistici, idrogeologici etc.) esistenti. L’abusivismo dilaga con l’inerzia dello Stato e quello che è stato fatto nel 2018 è stato dire a Comuni e amministrazioni competenti di velocizzare le procedure e le risposte, anche negando – in caso di violazione dei vincoli – pratiche di condono avviate con le decisioni di altri Governi”.