Appuntamento dal 7 al 10 aprile per la 47° edizione del VINITALY, e non poteva mancare all’appuntamento quella che si è dimostrata essere l’eccellenza della Valdisieve: il Consorzio Chianti Rufina. Sorge in una delle aree vitivinicole più importanti della Toscana, collocata nella provincia di Firenze e distribuita nei comuni di Pontassieve, Rùfina, Londa, Pelago e Dicomano, si produce uno tra i vini più apprezzati a livello mondiale: ilChianti Rufina DOCG.
Quella di Rùfina è la più piccola tra le sette specificazioni del Chianti: occupa una superficie di 12.483 HA, con 750 HA iscritti all’Albo destinati a diventare circa 1000 con una produzione di circa 27.000 HL.
Venti sono i produttori del territorio soci del Consorzio Chianti Rùfina presieduto da Lorenzo Mariani della Fattoria I Veroni, fondato nel 1980 e in cui, nel 1991 è confluito il Consorzio ‘VitiRùfina’, guidato dell’allora Presidente e socio-fondatore Alberto Longhi.
Dati e numeri alla mano confermano che il Consorzio Chianti Rufina ha iniziato il 2013 con il piede giusto e la volontà di fare passi avanti grazie in particolar modo al ‘fattore x’, avere produttori giovani, che danno la possibilità di aumentare la produzione ed avere vigneti rinnovati per circa il cinquanta per cento. «Attualmente—dice Lorenzo Mariani—i nostri soci immettono nel mercato circa 3,5 milioni e mezzo di bottiglie ogni anno, per un fatturato complessivo che oscilla tra i quindici ed i diciotto milioni di euro. Siamo una realtà piccola, di nicchia, un po’ alla francese. Ma, alla fine, abbiamo 21 aziende associate su 25—e le assenti conferiscono comunque buona parte del prodotto al Consorzio—e diamo lavoro a circa 1500 persone».
Tra i nomi noti, realtà come Frescobaldi, Selvapiana, Frascole, Spalletti, Veroni e Nipozzano. «Siamo un territorio piccolo, ben delimitato e qualitativamente elevato — dice ancora Mariani —. Questo, per noi, è allo stesso tempo un limite e un vantaggio. Abbiamo sempre avuto maggiori difficoltà a comunicare rispetto alle grandi realtà, ma produciamo un Sangiovese di altura, che ha una capacità d’invecchiamento superiore alla media. Da noi escono vini che, come hanno dimostrato numerose degustazioni, si possono bere anche con trent’anni d’invecchiamento ». La prospettiva di un segmento economico trainante per la Valdisieve è quella di un’ulteriore crescita: «I nostri vini, più freschi e profumati, possono in prospettiva aumentare la loro presenza nel mercato. I vigneti rinnovati per oltre la metà e le giovani generazioni che in molti casi gestiscono le aziende ci consentono di avere prospettive importanti. Oltretutto abbiamo 14 aziende già votate al biologico».
Questi numeri dimostrano come la fama del vino di Rùfina non sia legata a grandi quantitativi di produzione, bensì all’altissima qualità del prodotto Ne risulta un vino elegante, con una personalità decisa, un profumo che rimanda ad un complesso bouquet di frutti di bosco e spezie.
Chiara Morellato