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Prodotti industriali di marca si confermano al centro preferenze famiglie

Adnkronos
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(Adnkronos) – Dalle analisi proposte dalla società di ricerche Iri, che monitora e misura l’andamento del comparto del largo consumo, presentate oggi nel corso di un incontro stampa promosso da Centromarca, emerge prudenza della filiera nel trasferire gli aumenti dei listini al consumo. Tuttavia, la necessità di ricostituire i margini sembra destinata ad entrare prepotentemente in gioco, con l’effetto di alzare stabilmente i livelli dei prezzi. 

“Nonostante un’attesa di riduzione dell’inflazione, che nel 2023 potrebbe attestarsi attorno al 3,8%, ancora superiore all’1% fisiologico del comparto, la dinamica dei prezzi non dovrebbe registrare un raffreddamento”, sottolinea Angelo Massaro, general manager per l’Italia di Iri. La società di ricerche conferma la crescita della quota della marca del distributore registrata in Italia – determinata anche da politiche distributive che favoriscono la penetrazione a scaffale dei prodotti a proprio marchio, penalizzando l’industria di marca – ma puntualizza che il livello raggiunto nella totalità dei canali distributivi (27,6%) è comunque inferiore alla media europea (36,4%).  

“Negli ultimi sei mesi – rileva Massaro – osserviamo una riduzione sugli scaffali dei prodotti a marca industriale che lasciano posto all’offerta delle marche del distributore. E ovviamente ciò che non si trova non si può comprare. Ciononostante, per quanto penalizzate dalle logiche d’offerta di molte insegne della moderna distribuzione, le grandi marche industriali continuano a costituire la parte preponderante del mercato italiano del largo consumo in ipermercati e supermercati. Ogni 100 euro spesi dalle famiglie per l’acquisto di beni primari in questi canali, circa 80 euro sono destinati all’acquisto di marchi industriali. La quota è leggermente inferiore nei primi tre retailer, ma si rafforza nel resto degli operatori”. In sintesi, in Italia, i prodotti industriali di marca si mantengono al centro delle preferenze delle famiglie consumatrici, esprimendo livelli di qualità, sostenibilità e innovazione che consentono 2 loro di interpretare le più attuali esigenze del consumatore e rinnovare positivamente l’offerta sugli scaffali.