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Arrestati il direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Firenze e un commercialista

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agenzia entrate L’arresto è stato effettuato come ipotesi di concussione e induzione alla corruzione . Il direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Firenze Nunzio Garagozzo è stato arrestato insieme al commercialista Silvio Mencucci, per due episodi di concussione, e uno di induzione alla corruzione. La richiesta e’ stata fatta dal pm fiorentino Paolo Barlucchi, e accolta dal gip. A incastrare i due ci sono  intercettazioni telefoniche. Secondo quanto emerge dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza, che ha perquisito gli uffici di via Santa Caterina d’Alessandria a Firenze, il commercialista sarebbe stato intermediario del direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate, e avrebbe contattato i commercialisti e i contribuenti, chiedendo, secondo l’accusa, denaro per evitare di arrivare alla soglia penale durante i controlli. 

Le fiamme gialle hanno arrestato il direttore provinciale a Firenze dell’Agenzia delle entrate, Nunzio Garagozzo, con l’accusa di aver aiutato alcuni imprenditori che avevano qualche bega col fisco. In cambio avrebbe chiesto denaro: in un’occasione si parla di 10 mila euro. Oltre a Garagozzo, sempre in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, in carcere è finito un commercialista, Silvio Mencucci.  Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Garagozzo avrebbe utilizzato Mencucci come intermediario con i destinatari delle richieste di denaro. Il pm contesta ai due indagati un episodio di concussione, una tentata concussione e un’induzione alla corruzione. In tutti i casi, i destinatari delle richieste di denaro sarebbero imprenditori, contattati talvolta direttamente da Mencucci, talvolta attraverso i loro avvocati o i loro commercialisti. In particolare, gli investigatori si sarebbero concentrati sulle procedure di adesione, quando l’accertamento dell’evasione si ottiene attraverso un contraddittorio fra l’agenzia delle entrate e il contribuente. In un’occasione un imprenditore avrebbe pagato per far definire al di sotto della soglia di rilevanza penale (50 mila euro) l’imposta evasa grazie a una dichiarazione infedele. Questo gli avrebbe cosi’ garantito un forte sconto sia sulla multa sia sull’eventuale pena in caso di processo. In un’altra occasione la pretesa di Garagozzo-Mencucci sarebbe caduta nel vuoto. Un terzo episodio riguarderebbe una richiesta di denaro per abbattere la sanzione. Agli atti dell’indagine ci sono intercettazioni sia ambientali sia telefoniche. In una di queste, Mencucci si vanterebbe di essere sfuggito all’arresto, in passato, durante un’inchiesta che lo sfioro’ quando lavorava per l’agenzia delle entrate. Dopo gli arresti, la direzione regionale della Toscana dell’agenzia delle entrate ha fatto sapere di aver ”immediatamente sospeso” dal servizio Garagozzo e di aver ”avviato il relativo procedimento disciplinare che potrebbe concludersi con il licenziamento”.

”In questo momento – ha commentato il direttore regionale dell’agenzia delle Entrate della Toscana, Pierluigi Merletti – la priorita’ e’ accertare la verita’ dei fatti e tutelare in tal modo la serenita’ dei nostri funzionari che operano ogni giorno con onesta’ e impegno. L’Agenzia delle Entrate condanna con fermezza qualsiasi comportamento disonesto e da anni orienta i propri sistemi di controllo interno nell’individuazione e prevenzione di ogni possibile abuso”.

Fonte Ansa

 

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