(Adnkronos) – Primo ministro più longevo della storia della Scozia. Prima donna a essere leader del Partito nazionale scozzese indipendentista e contemporaneamente premier. “Puntuta e spietata”, ma anche “capace di ispirare le persone” come la descrisse nel 2015 il Telegraph, giornale non certo tenero nei confronti dell’Snp. Nicola Sturgeon è alla guida del governo di Edimburgo dal settembre del 2014, quando è subentrata al suo mentore Alex Salmond come primo ministro dopo che l’elettorato aveva rifiutato l’indipendenza. Al ballottaggio, il 55% degli elettori votò per rimanere nel Regno Unito e il 45% per andarsene e lei, da sempre pro indipendenza, decise di guidare il partito in un momento difficile. E’ “il più grande privilegio della mia vita”, disse allora.
Nata il 19 luglio del 1970 a Irvine, nel North Ayrshire, è cresciuta durante quelli che ha definito “i giorni bui dell’era Thatcher”. Entrata a far parte dell’Snp a 16 anni sull’onda della campagna per il disarmo nucleare, ha studiato Giurisprudenza all’Università di Glasgow prima di lavorare come avvocato. Nel 1992, anno della sua laurea, divenne la più giovane candidata scozzese alle elezioni generali. Non fu eletta e venne bocciata anche nel successivo tentativo del 1997. Il suo ingresso nella politica a tempo pieno è avvenuto quando è stata eletta nel nuovo parlamento scozzese nel 1999. La sua prima grande sfida al governo è arrivata da vice primo ministro e segretaria alla Salute, quando l’influenza suina è stata dichiarata pandemia. Ha poi assunto l’incarico di “Yes Minister” , sovrintendendo alla pianificazione del referendum sull’indipendenza.
Convinta europeista, dopo la Brexit e con il 62% degli scozzesi che volevano restare nella Ue, Sturgeon ha avanzato la possibilità di non concedere il consenso parlamentare alla volontà espressa da Londra. E ha esplorato tutte le opzioni per tutelare il posto della Scozia nella Unione europea. Il suo partito Snp si è affermato alle elezioni locali del maggio 2021, ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta che avrebbe dato agli indipendentisti maggior forza nell’avanzare nuovamente la richiesta di un referendum sulla secessione dal Regno Unito.