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Ucraina, Conte a Crosetto: “Governo più che schierato con Nato è schienato”

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(Adnkronos) – “Questo governo, al pari del precedente che abbiamo cercato di indirizzare, inascoltati, in maniera diversa, più che schierato rispetto alla Nato è schienato’ e da questo punto di vista lei ha espresso una valutazione che la dice lunga sulla vostra postura”. Così il presidente del M5S Giuseppe Conte in risposta al ministro della Difesa, Guido Crosetto, oggi in question time alla Camera.  

Crosetto risponde a una interrogazione sul sostegno militare all’Ucraina, con particolare riferimento alla tipologia delle forniture e ai relativi profili economico-finanziari (Pellegrini – M5S).  

“Ministro Crosetto, lei ci vuol far credere che l’invio di armi previsto in questo decreto non abbia un impatto sul livello di sicurezza del nostro sistema di difesa e non richieda comunque un ripristino complessivo delle nostre scorte per quanto riguarda gli arsenali militari. Lei ha parlato di fisiologia: non c’è nulla di fisiologico in questi invii militari”, ha detto Conte concludendo: “Ci volete dire quali sono i limiti, se ci sono, all’escalation militare per quanto riguarda queste forniture? Ce lo dovete dire, perché state portando l’Italia in guerra. Rispettate la nostra Costituzione”. 

Crosetto 

“E’ “fisiologico procedere a un continuo ripianamento delle scorte, sia per termine di vita operativo sia per ammodernamento, a prescindere dall’esigenza ucraina”, ha detto Crosetto al question time. “Esigenze di difesa nazionale – ha continuato – impongono dunque la necessità di scorte adeguate e, a tale scopo, l’Ue ha autorizzato l’accesso all’European peace facility (Epf), istituito nel 2021, al fine di reintegrare economicamente lo sforzo profuso per l’Ucraina a seguito dell’aggressione da parte della Russia”. L’italia ha “avuto accesso all’Epf e allo stato attuale vede l’assegnazione di una prima tranche di fondi a parziale rimborso del controvalore economico delle forniture cedute, che sarà erogata in tre fasi nel triennio 2023-2025”, ha concluso Crosetto. 

“L’Italia non ha alcuna intenzione di inviare truppe sul campo”, ha aggiunto. “Riguardo alla cessione di materiali di armamento all’Ucraina non ravviso alcun elemento di distonia tra quanto il presidente del consiglio ha affermato, nel corso delle comunicazioni rese al parlamento, e quanto da me dichiarato sull’esigenza di ripristinare le scorte necessarie alla difesa nazionale”, ha poi affermato, sottolineando che le riflessioni sulla necessità di ripristinare le scorte non sono legate al sesto decreto frutto di questo governo ma “al complesso dei materiali ceduti, inclusi quelli ricompresi nei precedenti cinque decreti decisi dal precedente governo”. 

“L’Italia sta rendendo disponibili talune componenti provenienti da un assetto non operativo. Tali componenti, integrate con le altre offerte dai francesi, costituiranno un sistema difensivo completo che potrà essere utilmente impiegato da parte di Kiev dopo il necessario addestramento del personale. Io sono convinto che sia giusto addestrare il personale a difendere le città e civili ucraini da attacchi russi”, ha detto ancora il ministro della Difesa rispondendo a una domanda sul sistema Samp-T all’Ucraina. “Non è materiale che serve ad attaccare ma solo a difendere la popolazione ucraina dagli attacchi missilistici russi”, ha concluso.