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Musei Paolo

admin
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Firenze saluterà dunque i direttori di Uffizi, Galleria dell’Accademia e Bargello: nell’ordine Eike #Schmidt, Cecilie #Hollberg e Paola #DAgostino. La fine del mandato è’ prevista per novembre, tranne che per la Hollberg che resterà in carica sei mesi in più. E’ stato il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ad annunciare che non ci sarà per nessuno un terzo mandato, sul quale puntavano invece gli estimatori dei tre direttori e, probabilmente, loro stessi. Hollberg lo ha detto esplicitamente: “Mi dispiace andar via”. E c’è da capirla.
Le opinioni possono essere diverse ma è indubbio che tutti e tre abbiano assolto i loro compiti con spirito aperto e innovativo e capacità gestionale. Che erano proprio i motivi della loro nomina. C’è da sperare che questa città gli riservi almeno un po’ di riconoscenza. Sicuramente hanno dimostrato di amare il patrimonio a loro affidato, anche con scelte coraggiose. Come non ricordare la decisione di riaprire a tutti il Corridoio Vasariano (per il quale sono ancora in corso complicati lavori di ristrutturazione) che a Schmidt costo’ non poche polemiche per il trasloco dentro la Galleria dell’intera collezione di ritratti che vi era collocata? Oppure la dibattutissima decisione di ospitare Chiara Ferragni, campionessa di follower, ripresa davanti ai capolavori di Botticelli per farne una sponsor del museo? L’iniziativa fu accolta dalle perplessità di molti (me compreso, per la verità), però fu subito coronata dal successo ottenuto con un incremento significativo delle visite da parte del pubblico più giovane. Hollberg ha rivoluzionato le sale della Galleria dell’Accademia, dotandola anche (finalmente) di un nuovo impianto di condizionamento, e ha letteralmente “spalancato” le porte del David ai fiorentini, coinvolgendoli anche come guide speciali ad alcune opere. D’Agostino ha arricchito la collezione del Bargello, e insieme valorizzato i musei minori che fanno parte dello stesso circuito e che fatalmente beneficiano di un minor numero di visitatori (Cappelle Medicee, Palazzo Davanzati, Orsanmichele e Casa Martelli), e che ora sono visitabili con un biglietto unico, in comune con lo stesso Bargello.
Sgarbi ha aggiunto che non ci sono preclusioni per i direttori stranieri (intanto però li si fa accomodare) e che i candidati direttori saranno scelti attraverso una selezione che sarà avviata da un bando di concorso. Fatto e’ che sulla stampa sono circolati già i primi nomi. Tutti fiorentini. E’ l’intendimento del ministero della cultura o più semplicemente e’ stata una manifestazione del ritorno al solito municipalismo di una Firenze incapace di sentirsi, sul serio, una città europea?