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Usa, torture e abusi su due afroamericani nel Mississippi: confessano sei agenti bianchi

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(Adnkronos) – Sei ex agenti delle forze dell’ordine dello stato del Mississipi si sono dichiarati colpevoli di aver torturato e di aver abusato per ore di due afroamericani a gennaio di quest’anno. Lo riporta la Cnn citando un comunicato stampa dell’ufficio del procuratore generale del Mississippi. I sei agenti sono stati accusati di un totale di 13 crimini in relazione alle “torture e abusi fisici” di due uomini, ha detto il Dipartimento di Giustizia in un comunicato stampa. 

I sei agenti bianchi, Christian Dedmon, Hunter Elward, Brett McAlpin, Jeffrey Middleton, Daniel Opdyke e Joshua Hartfield, sono apparsi oggi nel tribunale della contea di Rankin insieme ai loro avvocati. I fatti di cui sono accusati sono avvenuti a Braxton, nel Mississipi, dove gli agenti hanno sfondato la porta della casa dove abitavano gli afroamericani e poi li hanno torturati. 

Le vittime, Michael Jenkins e Eddie Parker, hanno intentato una causa federale a giugno, sostenendo che gli agenti sono entrati illegalmente nella loro casa e li hanno ammanettati, presi a calci, sottoposti a waterboarding e tentato di aggredirli sessualmente per quasi due ore. Gli agenti, “nel loro uso ripetuto di insulti razzisti nel corso dei loro atti violenti, erano oppressivi e odiosi nei confronti delle loro vittime afroamericane”, afferma la causa. L’aggressione è stata ”motivata ​​sulla base della razza e del colore della pelle delle persone che hanno aggredito”, prosegue la denuncia. 

A giugno lo sceriffo della contea di Rankin, Bryan Bailey, ha annunciato il licenziamento degli agenti coinvolti. Il dipartimento di polizia di Richland ha annunciato a luglio che Hartfield, che era fuori servizio al momento della presunta aggressione, si era dimesso.