Un post di Cecilia del Re su Facebook per ricordare a tutti che le donne candidabili a sinistra sono più di tre. Non solo Simona Bonafè, per lungo tempo nome di spicco dei democratici toscani e fiorentini, e Monia Monni, che ha la sponda di Giani. Ma anche Sara Funaro, favorita dall’ala Nardella.
E’ Cecilia del Re, fatta fuori dalla giunta di Firenze per quelle parole sulla tramvia al Duomo, che si lascia all’appello per le primarie, che chi appoggia Schlein sembra essere pronta ad evitare.
Ma Cecilia del Re lo fa con cognizione di causa. E parla di sorellanza, per mostrarsi aperta a dare aiuto a chiunque vinca, senza il bisogno di appoggiarsi a “benedizioni”.
I nomi di Monia Monni e Simona Bonafè come candidate sindaco di Firenze sono belli e importanti. A Monia, a Simona e a tutte le altre che sono a disposizione dico: scegliamo le primarie. Sarà un confronto bello e importante che allargherà il consenso e farà crescere la nostra comunità. Tutte e tutti faremo la nostra parte.
Non lasciamo anche le primarie al centrodestra, sono parte della identità del PD, e, come la prima segretaria donna è venuta fuori da primarie, così deve essere per il primo sindaco donna della città di Firenze.
C’è chi ha già dato la disponibilità a correre e chi non si pronuncia sulle primarie. Nessuna di noi ha bisogno di ‘benedizioni’, tutte insieme possiamo regalare una bella pagina di politica e scrivere un nuovo passo per la parità di genere. Chi perde darà poi una mano a chi vince, per quella sorellanza che tante donne prima di noi ci hanno indicato, e che sia per davvero.
Il tutto sempre in attesa che il PD cittadino inizi l’annunciato percorso per la costruzione del programma e avvii la discussione per l’appuntamento ormai vicino del 2024. Buona domenica a tutte e tutti!
Presenti da sempre sul territorio, Cecilia del Re e Sara Funaro potrebbero davvero essere le favorite. Manca da capire chi potrebbe appoggiare Italia Viva, oggi forse più in linea con Del Re che con Funaro.Tuttavia, Matteo Renzi potrebbe dare la sponda all’attuale vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi. Questo metterebbe in dubbio un po’ tutto, oltre al fatto che così sarebbe possibile dare un bell’assist alla destra.La destra, infatti, dovrà candidare un nome forte. Dovesse riuscirci, potrebbe essere un problema per il Pd e la sinistra. Perdere Firenze, per il Partito Democratico, significherebbe perdere una roccaforte rossa. Puntare su una candidata forte a sinistra è, quindi, irriducibile e irrinunciabile.