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Israele ordina evacuazione da Gaza. Onu: “Esodo sarà catastrofe”

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(Adnkronos) –
Israele ordina l’evacuazione di oltre 1 milione di civili da Gaza City in vista dell’attacco che, nella Striscia, mira a colpire Hamas. L’Onu lancia l’allarme: l’esodo è impossibile e la situazione, in un territorio assediato da giorni, rischia di trasformarsi in una catastrofe per i civili già privi di acqua e luce. 

“Le Nazioni Unite considerano impossibile un tale movimento senza devastanti conseguenze umanitarie”, dice il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, risponde all’ordine dato dagli israeliani “all’intera popolazione di Gaza nord di spostarsi al sud nelle prossime 24 ore”. “Questo corrisponde a circa 1,1 milioni di persone – continua il portavoce – lo stesso ordine si applica a tutto lo staff dell’Onu e le persone che si stanno rifugiando negli edifici dell’Onu, in scuole, centri medici e cliniche”.  

“Le Nazioni Unite rivolgono un forte appello affinché questo ordine, se confermato, venga ritirato, evitando quello che potrebbe trasformare quella che è già una tragedia in una situazione di calamità”, ha poi concluso.  

“La portata e la velocità della crisi umanitaria sono agghiaccianti. Gaza sta rapidamente diventando un inferno ed è sull’orlo del collasso”, fa eco dichiarato il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini. E’ “orrendo”, aggiunge Lazzarini, secondo cui si tratta di un provvedimento che “porterà solo a livelli di miseria senza precedenti e spingerà ulteriormente la popolazione di Gaza nell’abisso”. Più di 423mila persone sono già state sfollate, afferma, sottolineando che “senza eccezione, tutte le parti devono rispettare il diritto bellico e l’assistenza umanitaria deve essere fornita in ogni momento ai civili”. 

“Ripetiamo l’appello del portavoce del Segretario Generale affinché l’ordine di evacuazione venga ritirato, per evitare una calamità”, dice Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto Commissario per i diritti umani, ricordando che “questo ordine colpisce oltre un milione di palestinesi, tra i quali bambini, anziani e malati, costringendoli a spostarsi con pochi o nessun mezzo, con scarse garanzie per la sicurezza e mentre continuano le ostilità”.  

“I civili non devono essere mai usati come mezzi di scambio”, aggiunge Shamdasani, sottolineando che “oltre 2700 persone, compresi civili, sono state già uccise in Israele e Gaza – ha dichiarato – chiediamo ai gruppi armati palestinesi di interrompere l’uso indiscriminato di razzi, gli attacchi ai civili, la detenzione di ostaggi, che violano il diritto internazionale”.  

L’esercito israeliano, attraverso droni, lancia volantini su Gaza esortando la popolazione civile a dirigersi “immediatamente” verso il sud dell’enclave. “Evacuate le vostre case immediatamente e andate a sud del Wadi Gaza”, è il messaggio riportato dall’emittente al-Jazeera, secondo cui Israele ha ordinato ai civili anche di lasciare i rifugi di Gaza City. 

Israele “controllerà” i bombardamenti per rendere “più sicura l’evacuazione” richiesta ai civili dal nord della Striscia di Gaza, dice il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, anche se aggiunge che gli eventi si sviluppano in “una zona di guerra”. Hagari evidenzia che l’Idf “cercherà di evitare di colpire luoghi sensibili come gli ospedali in caso di raid aerei”.  

In precedenza, le Brigade al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno accusato l’esercito dello Stato ebraico di aver “ucciso” 13 ostaggi a Gaza “a seguito dei bombardamenti nemici” tra i quali alcuni “stranieri”, senza fornire dettagli sulla loro nazionalità.  

Nel quadro internazionale, spicca la posizione della Turchia che definisce “assolutamente inaccettabile” l’ordine di evacuazione. “Costringere 2,5 milioni di persone a Gaza, che per giorni sono state obiettivo di bombardamenti indiscriminati e che sono state private di elettricità, cibo e acqua, a spostarsi in un’area estremamente limitata è una violazione palese del diritto internazionale e non trova posto nell’umanità”, si legge in una nota del ministero degli Esteri di Ankara. “Ci aspettiamo – affermano – che Israele riveda immediatamente questo errore grave e metta subito fine alle sue azioni brutali contro i civili di Gaza”. 

 

Il trasferimento di oltre 1,1 milioni di civili dal nord verso il sud di Gaza nelle prossime 24 ore è “un’impresa ardua”, riconosce il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, senza però esprimere critiche verso la mossa dell’esercito israeliano.  

“Capiamo perché lo stanno facendo: stanno cercando di spostare i civili dalla zona di pericolo e dare loro un avviso – ha detto riferendosi agli israeliani – è un’impresa ardua, è già una zona di combattimento, e quindi penso che nessuno stia sottovalutando i problemi relativi a questa evacuazione”.  

Gli Stati Uniti non vogliono vedere “nessun civile colpito”, ha aggiunto Kirby. “Naturalmente, più tempo viene dato alla gente meglio è”, ha detto ancora, precisando subito di voler lasciare che sia “l’esercito israeliano a parlare degli ordini che stanno dando per le operazioni sta stanno conducendo e preparando”.