Sono fatti privati, fino a che non diventano pubblici. Sono fatti che non ci riguardano, fino a quando non consideriamo il privato come politico. Eppure, in tutta questa circostanza di una coppia che si divide “ma le strade si erano già separate da tempo” c’è qualcosa che un po’ diverte e un po’ fa male. Ma soprattutto, al di là della semplice morale (che non serve a niente) c’è un fattore strategico-politico che può rafforzare Giorgia Meloni, così come indebolirla.
Il fatto in sé dispiace. Dispiace vedere un uomo fare avance alle colleghe in redazione come un marpione degli anni Cinquanta, preda di un maschilismo che fa venire i brividi. Dispiace che un giornalista di punta di Rete 4 non comprenda il ruolo che ricopre. Dispiace, soprattutto, la mancanza di responsabilità nei confronti di Giorgia Meloni. Perché, se anche fosse vero che le strade erano separate da tempo, Giambruno non ha saputo comprendere il ruolo che gli era stato imposto dalle circostanze.
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La famiglia tradizionale (Meloni-Giambruno) e le critiche
Per la destra, poi, questo potrebbe essere un contraccolpo. Uno schieramento politico che si batte per la famiglia tradizionale e che pontifica sulla famiglia come madre, padre, bambini si trova con la massima sua esponente fuori dai binari designati. Già il fatto di non essere sposati faceva storcere il naso ai più ortodossi. Oggi che si dirà? Di una bambina che deve vivere con due genitori separati? Mistero, ma abbiamo già sperimentato Salvini. Sembra proprio che gli intransigenti si trovino a “salvare” alcune condotte, se propagandano comunque la famiglia tradizionale.
In termini politici qualcuno potrebbe oggi obiettare: Cosa può fare peggio a una bambina? Vedere il proprio padre fare sfoggio del peggior sessismo, oppure vedere una storia d’amore omosessuale/una storia di transizione? Lo si chiede dopo che la propaganda di destra ha per lungo tempo demonizzato gli argomenti a favore dei diritti Lgbt. Il dato di fatto mette in subbuglio un po’ tutto il quadro generale.
Perché il fatto in sé potrebbe indebolire Meloni…
Meloni ha costruito la sua immagine personale-politica sulla famiglia – lei, Giambruno, sua figlia. Non erano sposati, è vero, ma allo stesso tempo la famiglia nucleare si costituiva ugualmente. Una famiglia in cui il padre faceva il padre e lavorava, la madre faceva la madre e lavorava, come tante madri di oggi, e la figlia la seguiva, anche nelle trasferte. Un quadretto niente male, che, in qualche modo, rassicurava quell’elettorato a cui sta tanto a cuore la donna madre e fedele, accanto al marito, anzi no compagno, che le vuole bene. La classica, pardon di nuovo, “tradizionale” famigliola che la domenica fa il picnic fuori città. E che vive felice. Fino a quando, come nei migliori drammi internazionali, si spezza.
Quell’elettorato potrebbe ora storcere il naso: “Ma come! Giorgia, non ti eri accorta di che uomo ti eri messa accanto?”. E allora, se non sai scegliere il compagno, come possiamo fidarci di chi ti sei messa accanto al governo? E’ un ragionamento spicciolo, ma comune a tanti elettori. Tra i tanti che potrebbero dire qualcosa, ci sono anche quelli che non risparmiano la morale: “i genitori di oggi sono egoisti, i genitori di ieri erano più consapevoli, nonostante le difficoltà, non si lasciavano e crescevano i figli insieme”.
Se questo vale per chiunque, forse non proprio per Giorgia Meloni. Vediamo il perché.
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…e perché questo (probabilmente) non accadrà
Giorgia Meloni è una donna forte. Certo, si era accompagnata con Giambruno, ma appena questi ha fatto qualcosa che poteva indebolirla, lei lo ha scaricato. E’ una donna forte, carismatica, che ha per prima cosa in testa il bene della figlia. Non è un caso che Meloni ha sempre parlato della famiglia con Ginevra e poco con Giambruno. E’ madre e questo batte tutto il resto. E poi è forte, caparbia, capace. Per questo i suoi elettori e i suoi sostenitori non la scaricheranno. E non la scaricheranno neanche tutte quelle associazioni che si battono per la famiglia tradizionale. Perché? Perché lei è forte, ma è la vittima del compagno maschilista/sessista. Per cui bene ha fatto Giorgia Meloni (ma forse è bene non emularla).
Giorgia Meloni, probabilmente, non ne risentirà. I suoi faranno scudo per salvarla. E all’opposizione nessuno è così stupido da entrare nella sfera privata e combattere una guerra su questioni così sensibili (forse, se la destra fosse stata all’opposizione e ci fosse stato qualcuno di sinistra nella stessa posizione di Meloni, avremmo potuto vedere di peggio).
Il fatto mostra un dato: il rispetto non è mai a senso unico. Se Meloni è stata ferita da questo comportamento dell’ormai ex-compagno Andrea Giambruno, si spera che nessuno abbia intenzione di infierire sulla famiglia. Speriamo che, nel caso dovesse accadere a qualche leader di sinistra, magari omosessuale, gli venga riservato lo stesso trattamento.
Su piani diversi, la separazione di Tiziano Ferro è stata attaccata dai conservatori perché i due uomini “non avrebbero pensato al bene dei figli”. Comprendiamo che la storia di Giorgia Meloni non è così diversa, se vogliamo davvero una società inclusiva, in cui tutti sono accettati, nonostante le differenze.
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