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Edufin Index: “Italia ancora insufficiente in educazione finanziaria e assicurativa”

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(Adnkronos) – L’Italia è ancora insufficiente in educazione finanziaria e assicurativa. Il livello medio di Edufin Index nel 2023 cresce leggermente (56 rispetto a 55), ma servono ancora sforzi per raggiungere la soglia del 60 su 100, indicata come sufficienza. In particolare, resta ancora un 10% della popolazione in una condizione di analfabetismo finanziario e assicurativo e ancora ampia è la disuglianza di genere. E’ questo il quadro tratteggiato dai risultati della seconda edizione di Edufin Index, l’Osservatorio sulla consapevolezza e sui comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani, evento patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presentato oggi a Roma da Alleanza Assicurazioni, compagnia del gruppo Generali, insieme a Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi, School of Management. 

L’Osservatorio, consultabile sul sito https://www.edufinindex.it, mette in relazione le conoscenze finanziarie e assicurative degli italiani con il loro comportamento, evidenziando nel 2023 una maggiore crescita della sfera del “sapere” rispetto a quella del “fare”. La ricerca ha indagato le conoscenze finanziarie e assicurative della popolazione, su un campione di 3.700 intervistati, con un focus specifico sulla situazione di alcune categorie individuate nella precedente edizione, come “più fragili” sui temi edufin: donne, giovani e nuovi italiani.  

“Con l’educazione finanziaria e assicurativa vogliamo contribuire a diffondere maggiore equità sociale e benessere. La seconda edizione di Edufin Index che presentiamo oggi certifica questa correlazione, confermando la necessità di intraprendere azioni concrete per migliorare il quadro complessivo che vede ancora una rilevante parte di popolazione al di sotto dei livelli di sufficienza”, dichiara Davide Passero, ceo di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing Product Officer di Generali Italia. “Interpretando la nostra responsabilità sociale d’impresa, come Alleanza siamo impegnati nello sviluppo del nostro Piano Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa, pilastro della nostra strategia di sostenibilità, che ha coinvolto oltre 300mila partecipanti in più di 3.500 eventi su tutto il territorio. Consapevoli di questo ruolo, vogliamo creare un ecosistema tra operatori privati, istituzioni e associazioni dei consumatori per rispondere alle differenti situazioni di fragilità finanziaria individuate dal nostro Rapporto, tra cui spiccano le donne, i giovani e i nuovi italiani”. 

Pur confermando la necessità di migliorare il livello di educazione finanziaria e assicurativa degli italiani, l’Osservatorio certifica che nel 2023 è aumentata del 7% la percentuale di popolazione che raggiunge la sufficienza, passando dal 34% del 2022 all’attuale 41%. Questo miglioramento è stato favorito dalla rilevanza data dai media a fattori di contesto e urgenza (scenario inflattivo, aumento dei tassi, crisi belliche etc.) unitamente agli sforzi di sistema da parte delle Istituzioni e delle aziende private per informare e promuovere l’educazione finanziaria e assicurativa.  

La ricerca presenta un’Italia a 5 velocità nell’approccio al mondo finanziario e assicurativo, con una popolazione che si distingue per la varietà di caratteristiche non solo sociodemografiche, ma anche comportamentali, mettendo in luce la correlazione tra determinate attitudini e relativi cluster. Sono stati così identificati e descritti cinque macro-gruppi di italiani sulla base del loro crescente livello di Edufin Index: fragili e disinteressati; insicuri ma fiduciosi; non curanti e fai da te; ottimisti e impavidi; colti e composti. Solo gli ultimi due gruppi superano il livello di sufficienza, in un arco d’analisi che da un lato mostra una condizione di fragilità e dall’altro è contrassegnato da un processo virtuoso di costante miglioramento.  

Nel dettaglio il rapporto mette in rilievo: il gruppo 1 dei fragili e disinteressati ottiene il livello di Edufin Index più basso (41). È composto soprattutto da persone inoccupate o casalinghe/i, con reddito e istruzione bassi, molte donne, molti residenti al Sud e Isole e molti over 65. Rappresentano il 20% della popolazione, dimostrano poco interesse verso i temi finanziari e assicurativi, non si informano, non hanno risparmi e non sono coinvolti nella gestione del budget familiare. Si trovano in una situazione di significativa fragilità finanziaria, hanno elevata avversione al rischio e bassissima capacità di pensare e ragionare grazie ai concetti matematici (numeracy). Un circolo vizioso che non favorisce il miglioramento e l’emancipazione da questa condizione. Il Gruppo 5 dei colti e composti ha il migliore livello di Edufin Index (69). Queste persone hanno un reddito medio/medio alto, sono residenti nel Nord Est, sono diplomati e laureati, in prevalenza dipendenti e coprono la fascia d’età 34-65 anni. Rappresentano il 13% della popolazione, sono protagonisti della propria gestione finanziaria e investono con il supporto degli esperti. Si caratterizzano per un’alta propensione a informarsi e per un senso di sicurezza verso le proprie capacità, beneficiando di un circolo virtuoso che consente loro di continuare a migliorarsi. 

Nel quadro generale, l’Osservatorio evidenzia che permane rilevante il gender gap a livello di alfabetizzazione finanziaria assicurativa: il livello di Edufin Index delle donne arriva infatti a 54 (vs 59 uomini) e si rileva un’alta percentuale di donne (30%) che si trova in una condizione di fragilità finanziaria (vs 23% degli uomini). Anche in tema di gestione del budget familiare in autonomia, il divario rimane ampio: il 65% delle donne non è autonomo (vs 56% uomini). Il gender gap si registra già in famiglia, luogo che per il 25% dei 18-34enni dovrebbe essere fonte principale di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa, ma che vede il 30% delle ragazze – rileva l’indagine – non parlarne mai tra le mura domestiche a fronte del 25% registrato tra i ragazzi. Il ridotto interesse verso l’argomento, la poca autonomia decisionale e la bassa propensione a informarsi sono i principali fattori che spiegano la minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa delle donne. L’insieme di questi fattori comportamentali incide in modo più consistente sul divario tra donne e uomini rispetto a quelli sociodemografici, di reddito e di istruzione. Questa disuguaglianza a livello di educazione finanziaria conferma un quadro più ampio di gender gap a livello Italia che evidenzia una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e anche una disparità di retribuzione. 

Secondo i risultati della ricerca, i giovani (18-34 anni) hanno un’alta propensione a informarsi, in quanto costantemente connessi al mondo digitale. Non dimostrano però particolare interesse ai temi finanziari e assicurativi, sono poco coinvolti nella gestione finanziaria familiare, anche se desidererebbero investire in autonomia. La ricerca conferma il ruolo centrale della famiglia dimostrando che i giovani che hanno un livello più elevato di Edufin Index provengono da contesti domestici con più alto livello di scolarità, discutono spesso di questi temi, svolgono o hanno svolto un lavoro part-time durante gli studi, sono economicamente indipendenti e decidono delle proprie spese. 

Nell’Edufin Index 2023 i “Nuovi Italiani” rappresentano circa il 9% della popolazione residente in Italia (dati Istat 2023) e nel 2023 rimane invariato e ampiamente sotto la sufficienza il livello di consapevolezza finanziaria e assicurativa (46) sul campione intervistato di circa 300 persone di tre principali comunità (filippina, rumena e sudamericana). È una parte di popolazione che, indica il rapporto, per il 60% tende a non risparmiare, a non investire e a non proteggersi. Quando decidono di investire, però, sono più propensi a chiedere il supporto di un professionista rispetto agli italiani (91% vs 80%). Tra coloro che pensano alla protezione assicurativa è l’RC Auto la polizza più comune, seguita dalla polizza infortuni. In generale, nei Nuovi Italiani il livello di alfabetizzazione finanziaria è più alto tra chi è maggiormente integrato e chi parla bene l’italiano (58). 

Alleanza Assicurazioni è impegnata sul fronte di una mission che la vede da anni protagonista: quella di accrescere l’educazione finanziaria e assicurativa degli italiani, un importante ruolo sociale in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu al 2030. Alleanza ha avviato dal 2020 un “Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa”, articolato in seminari gratuiti che in questi anni hanno registrato oltre 300 mila partecipanti a più di 3.500 eventi, suddivisi tra “Protection Day”, “Investment Day” e “Previdenza Day”. L’impegno degli eventi sul territorio è stato amplificato con un piano editoriale social, radio e rubriche ad hoc raggiungendo, solo nel 2022, oltre 80 milioni di contatti. 

Attenzione particolare è stata riservata all’alfabetizzazione finanziaria al femminile, coinvolgendo in prima linea le oltre 4.700 Consulenti assicurative della Rete di Alleanza. Il progetto “Donne che parlano alle Donne” le ha viste impegnate nella realizzazione di rubriche su tutti i canali on e off line, (radio, settimanali,podcast, incontri sul territorio), promuovendo i principali concetti di educazione finanziaria assicurativa applicati alla quotidianità. Inoltre, sono stati realizzati eventi educativi e masterclass, gli “Investment day al femminile”, per accrescere le competenze delle partecipanti sui temi finanziari.Anche quest’anno, e per il quarto anno consecutivo, la Compagnia aderisce al “Mese dell’Educazione Finanziaria” – organizzato dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria – attraverso una serie di appuntamenti che culminano oggi, 25 ottobre a Roma con la presentazione dell’Edufin Index.