Il presidente russo Vladimir Putin non ha fatto alcun annuncio in merito alla sua candidatura alle elezioni presidenziali che si terranno a marzo del 2024. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov all’agenzia di stampa russa Tass, precisando che anche l’inizio della ”stessa campagna elettorale non è stata ancora annunciata ufficialmente”.
“Il presidente Putin non ha rilasciato alcuna dichiarazione” in merito alla sua partecipazione alle prossime presidenziali, ha detto Peksov rispondendo a una richiesta di chiarimento delle indiscrezioni circolate sulla candidatura di Putin.
Lo scorso mese il quotidiano Kommersant, citando fonti vicine all’amministrazione presidenziale, sosteneva che il Cremlino aveva già iniziato i preparativi per la campagna elettorale e l’annuncio sarebbe arrivato durante una conferenza a novembre. In caso di vittoria, Putin resterebbe al potere fino al 2030.
A causa della guerra in Ucraina le possibilità che Putin non si candidi alla guida del Cremlino sono pari a zero. In ogni caso, quella russa non è una democrazia vere e propria. In termini tecnici si tratta di una “democratura” o di una “democrazia illiberale”. Per dirla in modo semplice, è un regime illiberale mascherato da democrazia, in cui le opposizioni vengono perseguitate e sono frequenti i casi di brogli elettorali.
Putin, creatore di questo tipo di regime in Russia, è il Presidente dal 1999, con un intermezzo da Primo Ministro. La riforma costituzionale, fatta su misura, gli permette oggi di poter rimanere alla guida della Russia perché ricandidabile.