(Adnkronos) – Il 2023 è stato anno un tragico: 33.846 le vittime civili dei 31 conflitti armati in corso nel mondo. Un numero che non era così elevato dal 2010 e che è legato al protrarsi del conflitto russo ucraino e a quello esploso in Medioriente dopo gli attentati del 7 ottobre. È questo il drammatico contesto in cui si celebra oggi la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita con la legge 25 gennaio 2017 n. 9, per conservare la memoria dei conflitti del passato e per attirare l’attenzione sul dramma che vivono i civili di tutto il mondo coinvolti in guerre e conflitti armati. Per questo l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra e le loro famiglie, ha deciso di rilanciare insieme all’Anci la campagna “Stop alle bombe sui civili” per chiedere con forza che le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati.
La Convenzione di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la Convenzione Onu sulle bombe a grappolo, la Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi convenzionali, la Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, solo per citare le principali.
Per celebrare la Giornata, questa sera oltre duecento Comuni italiani illumineranno di blu le facciate di Municipi, palazzi o monumenti simbolo esponendo lo striscione “Stop alle bombe sui civili”. Ad illuminarsi di blu, saranno anche Palazzo Chigi, la Farnesina, il Viminale, i principali Ministeri, insieme a Palazzo Madama e Montecitorio e molte sedi delle Regioni. Ieri abbiamo ascoltato con profonda emozione, le parole di Papa Francesco che, a conclusione dell’udienza generale ha nominato la Giornata nazionale ricordando le vittime dei due conflitti mondiali ed anche le vittime civili di oggi “i tanti, troppi, vittime inermi delle guerre che purtroppo insanguinano ancora il nostro pianeta, come accade in Medioriente e in Ucraina, che il loro grido di dolore possa toccare i cuori dei responsabili delle Nazioni e suscitare progetti di pace”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato una dichiarazione a proposito della Giornata: “assistiamo ad un costante incremento delle vittime civili nelle aree che sono teatro di guerra. Dai conflitti in Medioriente alla guerra in Ucraina, il bilancio delle vittime è in allarmante crescita. Sono fatti inaccettabili, che offendono i valori umanitari e di solidarietà su cui si basa la cooperazione tra popoli e nazioni e violano i principi del Diritto Internazionale Umanitario da applicare negli scontri armati. Promuovere la cultura della pace, ottenere il rispetto della popolazione civile nei conflitti, sono elementi imprescindibili per scuotere le coscienze ed evitare gli orrori che derivano da ogni forma di uso indiscriminato della forza nelle relazioni tra i popoli”.
Sono giunti messaggi di condivisione dei valori della Giornata dal Presidente del Senato Ignazio La Russa, dal Ministro Antonio Tajani, dalla Ministra Alessandra Locatelli e dal Ministero della Difesa. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, oltre ad illuminare Montecitorio ha richiamato: “la comunità internazionale a condannare fermamente la crescita costante del numero di morti e a compiere ogni sforzo utile alla costruzione della pace “.