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Le pagelle: Lijaic e Viviano salvano il risultano

admin
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JoveticMontella ha sempre dichiarato (vedi Sissoko) che i giocatori che non sono al cento per cento al massimo vanno in panchina. Questa indicazione non è valsa per Jovetic che da una  prima diagnosi di 15 giorni siamo passati a soli 5.  Riflessione:  O la diagnosi era sbagliata oppure era il giocatore che non diceva la verità. Intanto mettiamo in carniere questo travagliato punto.

VIVIANO 6,5: Reattivo e sveglio come non lo si era mai visto. Forse il rischio di non essere riscattato lo ha stimolato e in effetti compie interventi importanti. Sui gol non ha colpe perché il primo nasce da uno svarione di Pizarro, il secondo da un rimpallo in area difficile da leggere. Ma se vuole guadagnarsi la conferma dovrà essere decisivo in questo infuocato finale di stagione.
RONCAGLIA 6,5: Comincia da terzino e deve vedersela con un cliente pericoloso come El Shaarawy. Cerca di limitarlo con la sua velocità, ma la sua prestazione sale di tono quando, dopo l’espulsione di Tomovic, va a
fare il secondo centrale accanto a Compper. Finalmente convincente e grintoso come non lo si vedeva da tempo.
TOMOVIC 5,5: Sbaglia un controllo facile facile e induce l’arbitro all’espulsione. Ma il fallo su El Shaarawy non sembra proprio esserci perché allarga il braccio, per coprire il suo recupero, senza l’intenzione di
colpire l’avversario. Tagliavento, invece, dà l’impressione di non aspettare altro e lo caccia senza esitazione.
SAVIC 6: Sfortunato perché deve lasciare il campo per infortunio dopo meno di mezz’ora. Fino a quel momento aveva messo la museruola all’ex compagno (ai tempi del City) Balotelli. Dal 29’ COMPPER:(6) In gergo calcistico il suo ingresso si definirebbe “col piglio giusto”. E non era facile per uno che ha giocato una sola partita da titolare nella Fiorentina. Duella col fisico con Balotelli e lo argina bene, dimostrando anche buone doti di palleggio.
PASQUAL 6,5: Il capitano non tradisce, dando tutto quello che ha con le solite discese a perdifiato sulla fascia. Il difetto, semmai, è che si ostina a crossare pur non avendo una torre di riferimento nell’area avversari. Ma di grinta ne ha da vendere.
PIZARRO 5,5: Combina un guaio colossale perdendo una palla incredibile da cui scaturisce il vantaggio del Milan. Un eccesso di confidenza sciagurato e davvero imperdonabile per un giocatore della sua esperienza. L’errore lo condiziona per quasi tutta la gara. Poi, incredibilmente, decide di assumersi la responsabilità del rigore che può valere il pareggio. Lo trasforma in modo impeccabile, nonostante la palla scotti maledettamente e dimostra carattere. Un parziale riscatto, ma un campione del suo calibro deve comunque evitare svarioni che possono compromettere un’intera stagione.
BORJA VALERO 6: La lunga sosta dovuta alla squalifica e alla pausa per le nazionali sembra avergli fatto perdere il ritmo. L’intelligenza calcistica resta di primissimo livello, ma dovrà lavorare sodo per riprendere la scintillante condizione atletica che lo ha portato a essere universalmente riconosciuto come uno sei migliori centrocampisti della Serie A.
AQUILANI 6: Fino all’espulsione di Tomovic non ne azzecca una. Poi, con la Fiorentina punta nell’orgoglio, decide di cambiare marcia e sfodera una grinta insospettabile che diventa preziosissima nel finale, con il
Milan proteso nel vano tentativo di tornare in vantaggio. I numeri d’alta scuola, per una volta, li mette da parte, e vista la situazione fa la scelta giusta.
CUADRADO 6,5: Primo tempo sottotono, come tutta la Fiorentina. Nella ripresa, però, diventa la vera spina nel fianco della difesa rossonera. Spostato nella posizione di falso centravanti infastidisce la statuaria retroguardia del Milan fino a guadagnarsi, con un dribbling dei suoi, il rigore del pareggio. Un numero che potrebbe dare la svolta alla stagione viola.
LJAJIC 7: Convinto e sicuro dei suoi grandi mezzi tecnici fin dall’inizio. Con la Fiorentina in bambola è l’unico ad assumersi la responsabilità di puntare e saltare gli avversari diretti. Nella ripresa fa la cosa più bella: un triplo dribbling interrotto con un fallo in area che costringe anche Tagliavento ad assegnare il rigore alla Fiorentina. Decide di calciarlo lui e realizza la rete che ridà speranza, fiato e gamba alla Fiorentina. Dal 36’ st MIGLIACCIO s.v.: Pochi minuti giocati col coltello fra i denti.
JOVETIC 6: La decisione di essere della partita è tutta sua. Le sensazioni della rifinitura sono buone e chiede di giocare dall’inizio. Ma la scelta si rivelerà un errore perché già prima del 45’ è costretto a chiedere il cambio per il riacutizzarsi del problema muscolare che adesso potrebbe tenerlo fuori a lungo. Fa, comunque, in tempo a sfoderare una rasoiata che mette i brividi ad Abbiati. Dal 44’ ROMULO 6: Il brasiliano meno tecnico del pianeta fa il suo e corre come un dannato sulla fascia destra. Il risultato è un po’ confusionario, ma dà il suo contributo alla causa creando a sua volta confusione nella testa dei suoi controllori. Insomma la scelta di schierarlo in campo, a giochi fatti, risulta azzeccata.

MONTELLA 6,5: Sbaglia a fidarsi di Jovetic che gli chiede di giocare, pur non essendo in condizioni di farlo. Così si brucia dopo appena mezz’ora un cambio e quando perde per espulsione anche Tomovic la situazione
diventa davvero difficile da gestire. Ma nella difficoltà riesce a mantenersi freddo, facendo scelte logiche anche quando il cuore direbbe di tentare altre mosse, più offensive, con la Fiorentina sotto di due reti. Il risultato finale gli dà ragione.

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