(Adnkronos) – Sarebbero state trovate delle tracce di benzodiazepine sui tessuti di Giada Zanola, la 33enne buttata giù dal cavalcavia di Vigonza (Padova) un mese fa dal compagno Andrea Favaro, in carcere a Padova con l’accusa di omicidio. È quanto emergerebbe dai primi, parziali esiti degli esami tossicologici svolti dal medico legale Claudio Terranova incaricato dalla procura di Padova.
La sostanza è un principio attivo alla base di molti tranquillanti e narcotizzanti e può causare stati di incoscienza se assunta in quantità, circostanza che gli esami in corso stanno ancora accertando.
Giada era ancora in vita, forse priva di sensi, quando è arrivata sul cavalcavia di Vigonza da cui, poi, è stata gettata di sotto. Dall’autopsia eseguita dal professor Terranova dell’università di Padova è stato intanto escluso lo strangolamento, né appaiono ferite causate da armi da taglio, mentre sono stati rinvenuti alcuni lividi che confermano la lite tra la donna e il suo compagno di circa due giorni prima della morte della bresciana.