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Tumori: Cardiobreast Dragon Boat, riparte da Roma la gara delle pagaiatrici in rosa

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(Adnkronos) – Riparte dal Lazio, da Roma, domenica 21 luglio, la terza edizione del CardioBreast Dragon Boat Festival, la manifestazione promossa dall’Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) con la collaborazione della Federazione italiana Dragon Boat (Fidb), che entro la fine di ottobre porterà i suoi messaggi di prevenzione e sostegno alle pazienti con patologie oncologiche in altre tre regioni italiane: Piemonte (Torino), Toscana (Firenze) e Sicilia (Palermo). L’iniziativa dell’Inrc, che coniuga sport e sensibilizzazione – si legge in una nota – è nata nel 2022 grazie all’entusiasmo delle Breast Cancer Paddlers (le pagaiatrici in rosa) che gareggiano in tutta Italia, e ha visto il crescente supporto di numerose associazioni di pazienti con malattie cardiovascolari e oncologiche, oltre al contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia. 

Dalle 9.30 di domenica, al Laghetto dell’Eur, il pubblico potrà assistere alla gara amichevole tra squadre Dragon Boat femminili con donne operate di tumore al seno che, al termine dell’esibizione, condivideranno le loro esperienze di vita e sportive. Per tutta la durata della manifestazione, dalle 9.30 alle 14, un camper Inrc sarà a disposizione degli spettatori per screening cardiologici gratuiti, con controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, monitoraggio pressorio, monitoraggio della saturazione e controllo del quadro lipidico. Durante la manifestazione sarà inoltre distribuito del materiale informativo sulla prevenzione cardiovascolare e oncologica, realizzato in partnership con le associazioni pazienti che sostengono il progetto: Fondazione italiana per il cuore (Fipc), Coordinamento nazionale associazioni del cuore (Conacuore), Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (Alice), Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), Associazione nazionale donne operate al seno (Andos), Europa donna e Onco beauty onlus. 

Oggi oltre 3 milioni di persone in Italia convivono con il cancro. Recenti studi hanno dimostrato che, dopo la diagnosi, il paziente ha un aumento del 42% del rischio cardiovascolare e, nel caso si manifesti, la sopravvivenza a 8 anni può ridursi del 20% rispetto alla popolazione generale. A ciò si aggiunge l’impatto psicologico della diagnosi e del trattamento, che spesso sfocia in depressione. Nel tumore al seno, una metanalisi presentata al Congresso 2024 dell’European Psychiatric Association evidenzia una correlazione significativa tra depressione e mortalità, con un aumento del 50% del rischio di morte per tutte le cause, nelle pazienti depresse rispetto a quelle con carcinoma mammario in stadio I-III, non depresse. Il rischio di morte sarebbe 2,5 volte maggiore entro 8-15 anni in caso carcinoma mammario non metastatico e sintomi depressivi da lievi a moderati, dopo l’intervento chirurgico, rispetto a quelle con sintomi depressivi minimi o assenti. Nel complesso, lo studio conclude che sia la depressione sia l’ansia possono avere un impatto negativo sui tassi di sopravvivenza e ridurre la qualità della vita delle pazienti con cancro al seno. 

“Questi dati – spiega Francesco Fedele, presidente dell’Inrc – mostrano indiscutibilmente l’esigenza di gestire i pazienti oncologici e non solo con approcci dinamici e multidisciplinari: di qui l’importanza crescente di discipline come la cardio-oncologia e la psico-oncologia, che consentono una valutazione approfondita e a 360 gradi di tutti i fattori di rischio e di proporre adeguate strategie di prevenzione, incentivando gli screening precoci nonché una correzione degli stili di vita con un’alimentazione equilibrata e un programma di attività fisica e sportiva compatibile con lo stato di salute. Raccomandazioni che valgono non solo per chi ha già patologie, ma anche per la popolazione generale. Da qui è nata l’idea di fare squadra con la Federazione italiana Dragon Boat e le altre associazioni di pazienti per portare nelle varie regioni Italiane il progetto CardioBreast Dragon Boat Festival”. 

L’attività fisica esercitata con il Dragon Boat è aerobica, a bassa intensità e lunga durata. Questo tipo di esercizio, se ben condotto, consente di migliorare le funzionalità cardiocircolatoria, respiratoria, metabolica e il tono dell’umore. “Oggi i benefici psicofisici di questo sport per le donne sottoposte a mastectomia – sottolinea Antonio De Lucia, psicologo-psicoterapeuta e presidente della Fibd – sono riconosciuti in tutto il mondo, tanto che negli ultimi 20 anni sono nate centinaia di squadre di Breast Cancer Survivors che gareggiano nelle competizioni internazionali e la Federazione italiana Dragon Boat accoglie e supporta le coraggiose atlete italiane, anche attraverso iniziative come questa”. 

Lo studio degli effetti del Dragon Boat sulle pazienti oncologiche ha dimostrato infatti che il movimento ritmico della pagaiata promuove il rilascio delle miochine che modulano la risposta infiammatoria sistemica, inibendo la necrosi tumorale e limitando la formazione del linfedema. Questo processo attenua significativamente alcuni sintomi, riduce la sensazione di fatica nello svolgimento delle attività quotidiane e aiuta nel complesso la qualità della vita delle pazienti, migliorando la loro salute psicofisica. I benefici, infatti, non si riscontrano solo al livello fisico, ma anche psicologico, grazie al lavoro di squadra e alla cooperazione tra compagne. Non richiedendo una particolare esperienza o preparazione atletica pregressa, questo sport è adatto a tutti, per attività amatoriale, competitiva o anche solo per divertimento.