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Attentato a Trump, direttrice Secret Service al Congresso: “Ogni falla mia responsabilità”

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(Adnkronos) – Nel giorno del tentato assassinio di Donald Trump, il 13 luglio scorso, il Secret Service ha “fallito” la sua missione di protezione. E’ quanto dirà, secondo quanto anticipato, la direttrice Kimberly Cheatle nella sua audizione oggi al Congresso. “Come direttrice dell’United States Secret Service, mi assumo la piena responsabilità di ogni falla nell’apparato di sicurezza”, dirà ancora nella sua dichiarazione di apertura.  

“Dobbiamo imparare da quello che è accaduto e muoveremo mari e monti per assicurarci che un incidente come quello del 13 luglio non accada più – continua la dichiarazione di Cheatle -, il pensiero di quello che avremmo dovuto fare diversamente non mi abbandona mai”.  

“La nostra missione non è politica, ma è letteralmente una questione di vita e di morte, come i tragici eventi del 13 luglio ci hanno ricordato – proseguirà la direttrice – ho piena fiducia negli uomini e le donne del Secret Service, si meritano il nostro sostegno nel portare avanti la nostra missione protettiva”.  

“Come ha fatto qualcuno ad andare su quel tetto e come mai non è stato notificato? Perché la gente ha visto che era sul tetto”. Solo ieri, a una settimana dal tentativo di assassinio, Donald Trump era tornato all’attacco del Secret Service, da giorni accusato dai repubblicani di gravissime falle nella sicurezza nel giorno del fallito attentato al tycoon. 

“C’erano miei sostenitori che urlavano, una donna con la maglietta rossa gridava ‘uomo sul tetto’ ed altre persone allora hanno detto ‘c’è un uomo sul tetto, ha un’arma'”, ha detto ancora il tycoon in un’intervista a Fox News che verrà trasmessa integralmente oggi. “E questo succedeva un po’ prima che io salissi sul palco, così avresti pensato che qualcuno avrebbe fatto qualcosa”, ha aggiunto. 

Lo staff di Trump ha chiesto misure di sicurezza supplementari negli ultimi 2 anni che hanno preceduto il comizio di Butler. Il Secret Service, però, ha sistematicamente respinto le richieste. Il Washington Post fa riferimento alle informazioni fornite da 4 fonti a conoscenza dell’argomento. Gli agenti impiegati a protezione di Trump hanno più volte chiesto ulteriori risorse e hanno sollecitato l’impiego di un numero maggiore di uomini per garantire la sicurezza dell’ex presidente negli eventi pubblici. Le richieste sono state respinte e le risposte sono state motivate con la carenza di mezzi e uomini a disposizione dell’agenzia.