(Adnkronos) – Due giorni di blackout a cavallo di Ferragosto per il comune di Monte Argentario, con i due paesi di Porto Ercole e Porto Santo Stefano alle prese con oltre 48 ore di buio, senza aria condizionata né frigoriferi o acqua, spesso portata da pompe a pressione. Il tutto si è tradotto in cibo buttato, disservizi e una fuga anticipata dalle vacanze dalla provincia di Grosseto. Dal 14 agosto infatti, dei guasti alla linea elettrica hanno portato a una interruzione totale della corrente. “Dopo due giorni, alcune zone sono ancora al buio”, conferma all’Adnkronos il sindaco di Monte Argentario, Arturo Cerulli.
“Stiamo andando verso un uso massiccio dell’elettricità, e noi non siamo attrezzati. Da questo inverno stiamo lavorando per aumentare la capacità della rete ma qui si tratta di un problema di distribuzione”. Oltre 48 ore al buio significano “danni di immagine ma soprattutto danni economici per tutte quelle attività che non sono riuscite a lavorare: alberghi, ormeggiatori, bar, ristoranti e tutti i negozi che sono stati costretti a gettare cibi ormai avariati”. D’altra parte, “i consumi aumentano, ma la rete rimane la stessa. Bisognerebbe avere il coraggio di dire – conclude il sindaco di Monte Argentario – che la gente non dovrebbe più venire a Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Magari facendo pagare il ticket, come a Venezia”.
I lavori Enel sono proseguiti tutta la notte, con l’installazione di 5 power station (3 per Porto Santo Stefano e 2 al servizio di Porto Ercole) e gruppi elettrogeni più piccoli. Tutte le utenze, salvo pochissime eccezioni, sono già alimentate. Il tutto, fa sapere l’azienda, sarebbe stato causato da un guasto a una dorsale elettrica: a tal riguardo, Enel afferma di aver già fatto richiesta per la realizzazione di nuove cabine elettriche e dorsali per ampliare la capacità della rete.
Per chi all’Argentario invece lavora, sono state giornate difficili e di comunicazioni mancanti o disattese: “Molte attività sono state costrette a chiudere, i ristoranti che hanno invece deciso di lavorare hanno fatto un servizio ridotto a pochissime pietanze. E la sera di Ferragosto non ha lavorato praticamente nessuno. Noi non abbiamo potuto lavare le barche e molte si sono ritrovate con le batterie scariche per non averle potute ricaricare”, raccontano Mauro e Andrea De Angelis che lavorano a uno dei pontili di Porto Ercole, La Boma. Disagi anche per chi ha deciso di restare: “Non potevamo fare la doccia, non potevamo usare le carte di credito né i bancomat. Solo contanti. La corrente è tornata poco prima dell’una di stanotte”, racconta una turista.