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Degustati per voi: i vini di Generazione Sangiovese

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di Elisabetta Failla

 Generazione Sangiovese è un progetto davvero interessante portato avanti da cinque vignaioli, legati alla coltivazione del Sangiovese, il vitigno a bacca rossa re della Toscana enologica e che ne rappresenta l’essenza. Questo movimento è nato nel 2021 con lo scopo di: preservare l’individualità del vino e del Sangiovese toscano dall’omologazione chimica, tecnologica e dovuta all’industrializzazione del mondo agricolo; riunire le piccole aziende vinicole artigiane delle colline toscane, che incarnano i valori del progetto, in una realtà di gruppo identitaria che possa dare forza, visibilità ed opportunità al gruppo ed alle aziende nella loro singolarità; mantenere e diffondere i valori e le tradizioni della cultura vitivinicola toscana; promuovere la cultura del vino ed in particolare del sangiovese toscano e la conoscenza delle qualità del vino e del suo utilizzo.

Generazione Sangiovese, campioni da botte

Nel settembre dell’anno scorso siamo stati invitati alla Fattoria di Doccia, vicino Pontassieve, a degustare in anteprima i campioni da botte dell’annata 2022. Adesso abbiamo invece degustato gli stessi vini della stessa annata in modo da fare una comparazione.

Generazione Sangiovese, ‘enologo Filippo Mazzorana

La degustazione dei campioni da botte è stata introdotta e guidata dall’enologo Filippo Mazzorana, cofondatore di Generazione Sangiovese, che ha spiegato le tecniche di vinificazione con riferimento anche al cambiamento climatico che ha costretti i produttori ad “aggiustare” la produzione. Il Sangiovese di oggi è molto diverso a quello di venti anni fa, sia a causa del cambiamento climatico che per altri problemi come, ad esempio, la peronospora che tanti danni ha fatto nel 2023. Si tratta comunque di un vitigno che continua a sorprendere riuscendo comunque a garantire una buona resa anche nelle annate peggiori sia in qualità che in quantità. Le difficoltà non si fermano alla vigna ma arrivano anche in cantina dove è necessario adeguare le tecniche di vinificazione, in particolare la fermentazione e la manolattica, per evitare che i vini siano troppo tannici o con un alto grado di alcol.

I vini di Generazione Sangiovese

Ma veniamo alla comparazione degustativa iniziando con Perelli Le Forme Toscana Rosso Igt 2022. L’Azienda Agricola Perelli si trova a Bucine, in provincia di Arezzo, e produce vini rossi e bianchi da oltre 100 anni. Questo Igt è prodotto con Sangiovese (90%) e Colorino e Canaiolo (10%) provenienti da vigne di circa 70 anni di età e fermenta in vasche di cemento con macerazione sulle bucce per 15/20 giorni, senza il controllo della temperatura prima di affinare sempre in cemento.

Di colore rosso rubino già come campione da botte al naso si percepivano quei sentori che vengono poi riconfermati nel vino: rosa, ciliegia sotto spirito, frutti rossi e leggere note erbacee. Al gusto il campione appariva ancora un po’ duro, con tannini allappanti, acido e persistente. Adesso, invece, mostra rotondità con tannini abbastanza morbidi, freschezza, una buona persistenza e un finale di bocca fruttato. Questo Igt è da bere anche giovane ed crediamo possa essere piacevole anche in estate leggermente fresco.

Proseguiamo con La Collina Chianti Classico Docg 2022, azienda agricola situata a San Casciano che produce vino fin dagli anni ’60 grazie alla passione di Riccardo Camiciottoli e che adesso prosegue la sua attività con la figlia Ilaria. Il vino è prodotto con 90% di Sangiovese, 5% di Canaiolo e 5% di Colorino e fermenta in acciaio con macerazione su bucce per 15/20 giorni a temperatura controllata e con l’utilizzo di lieviti indigeni, affina poi sempre in vasche di acciaio, e viene imbottigliato senza filtrazione. Anche in questo caso il vino conferma le sensazioni del campione da botte che mostrava al naso sentori di frutti rossi e neri, leggere note balsamiche e speziate e al gusto appariva fresco, acido con tannini potenti e persistenti.

Questo Chianti Classico al naso amplia la gamma dei sentori perché si sentono anche le note floreali di rosa e viola e la ciliegia. Al sorso appare corposo con tannini abbastanza morbidi, fresco, sapido e persistente. Un vino abbastanza equilibrato e complesso che può andare avanti nel tempo e saremmo curiosi di degustarlo anche tra un paio d’anni.

A seguire abbiamo degustato Fattoria di Doccia Rubinato Chianti Rufina 2022. L’azienda, di proprietà della famiglia Sardelli fin dal secolo scorso, è completamente biologica ed ecosostenibile in modo che la produzione di vino e olio venga fatta nel totale rispetto del territorio e della sua biodiversità. Il vino, prodotto con Sangiovese in purezza provenienti da vigneti di circa 13 anni di età, fermenta in cemento con macerazione su bucce per 15/20 giorni e successivamente affina sempre in vasche di cemento. Il campione da botte è atto a divenire un Chianti Rufina, al naso si sente inizialmente una leggera puzzetta (che poi sparisce) ma anche sentori fruttati e di fiori. Al gusto è fresco, acido con tannini allappanti e persistente. Il vino che abbiamo degustato, invece, è di un bel colore rosso rubino, e al naso mostra già la sua complessità con sentori di rosa e di viola, ciliegia marasca, frutti rossi e neri e leggere note di sottobosco. Al sorso appare avvolgente con una buona struttura, con tannini abbastanza morbidi e ben presenti, fresco, sapido e persistente.

Concludiamo la degustazione con Podere il Castello Chianti Docg 2022. L’azienda vitivinicola si trova sulle Colline del Chianti nei pressi di Montespertoli. Prodotto con Sangiovese in purezza, il vino effettua la fermentazione e la macerazione in vasche di cemento per 15/20 giorni per poi affinare in tini di cemento e poi in bottiglia. Il campione da botte mostra già dai profumi che è abbastanza complesso. Si percepiscono note fiorite e fruttate, in particolare i piccoli frutti rossi mentre al palato è tannico, quasi allappante, di grande acidità e persistenza. Questa complessità viene confermata dal vino, che al naso mostra sentori di fiori, in particolare la viola, de di frutta come la ciliegia e i frutti rossi e neri e delle leggere note. Al gusto è meno corposo è più scorrevole, ha tannini presenti e non invasivi, è fresco, sapido e persistente. Da bere giovane ma anche fra qualche anno.