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Ucraina, Nato: “Più aiuti a Kiev”. Zelensky: “Russia preme a est”

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(Adnkronos) –
La Nato si prepara ad aumentare gli aiuti all’Ucraina in una fase cruciale della guerra con la Russia, in corso ormai da oltre 900 giorni. Kiev continua a premere nel territorio nemico: controlla oltre 1200 km quadrati nella regione di Kursk e tenta la spallata a Belgorod. Nell’est dell’Ucraina, però, la pressione delle forze di Mosca è costante e rischia di sfondare la difesa.  

 

A delineare il quadro sul campo contribuisce il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ammettendo che la situazione al fronte nel Donetsk è “estremamente difficile” con le forze russe impegnate in un’intensa offensiva per conquistare Prokovsk, snodo logistico cruciale per le forze ucraine. “I principali sforzi delle forze russe si concentrano lì”, dice Zelensky nel suo quotidiano discorso alla nazione, nel quale sottolinea che è “molto importante” la capacità di risposta che sta dimostrando l’esercito ucraino. 

Nel discorso, Zelensky rivendica nuovi successi delle forze ucraine nell’offensiva nella regione di Kursk, spiegando che sono state occupate altre aree “vicino al confine con l’Ucraina” e che sono stati fatti altri prigionieri russi. L’offensiva, secondo il leader di Kiev, rientra nel cosiddetto ‘piano per la vittoria’ che dovrebbe essere illustrato al presidente americano Joe Biden e ai due candidati alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump- “Grazie guerrieri – conclude rivolgendosi ai militari ucraini – questo è qualcosa che ci aiuterà a riportare a casa molti dei nostri dalla prigionia russa”. 

 

“Di fronte agli ultimi attacchi della Russia, gli alleati hanno riaffermato che stanno aumentando il loro aiuto militare all’Ucraina. Dobbiamo continuare a fornirle l’equipaggiamento e le munizioni di cui ha bisogno per difendersi dall’invasione della Russia, è vitale per la capacità dell’Ucraina di continuare a combattere”, dice il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha presieduto un incontro del Consiglio Nato-Ucraina alla luce dei recenti bombardamenti russi contro civili e infrastrutture ucraine che sono stati condannati con forza dagli alleati.  

“L’Ucraina continua ad intercettare missili ogni giorno, salvando innumerevoli viti. La sua capacità di mantenere queste difese richiede forniture aumentate e maggiore sostegno”, aggiunge Stoltenberg dopo l”incontro che si è svolto a livello di ambasciatori su richiesta dell’Ucraina. Per Kiev è intervenuto in video collegamento il ministro della Difesa, Rustem Umerov, che ha illustrato agli alleati l’attuale situazioni di sicurezza e le necessità prioritarie.  

 

Il contributo dei partner occidentali potrebbe arricchirsi con un nuovo capitolo. L’Unione Europea, su richiesta di Kiev, starebbe considerando l’addestramento dei soldati in Ucraina “se fossero soddisfatte le necessarie condizioni politiche ed operative”, come indica un documento del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) visionato da Politico. 

“Sarebbe necessaria un’analisi più approfondita e completa per valutare a pieno i rischi e le possibili misure di mitigazione, nonché i vantaggi politici e operativi di condurre un addestramento” sul suolo ucraino, si legge nel documento di 34 pagine datato 22 luglio e intitolato ‘Strategic Review of Eumam Ukraine’, il nome della missione Ue di addestramento dei soldati ucraini. 

Secondo quanto evidenzia il sito specializzato, il presidente francese Emmanuel Macron ha aperto all’idea di addestrare truppe in Ucraina, sostenuto da Paesi come la Lituania. Altri, come la Germania, temono che ciò potrebbe aumentare le tensioni con la Russia e mettere in pericolo la vita degli istruttori occidentali inviati nell’ex Repubblica sovietica. 

Tali preoccupazioni si riflettono anche nel documento. “È altamente probabile che una presenza militare dell’Ue sul suolo ucraino verrebbe percepita dalla Russia come una provocazione”, si afferma, aggiungendo che “non è fattibile” per l’Ue proteggere gli addestratori inviati in Ucraina. 

Kiev, tuttavia, ritiene che addestrare le truppe all’interno dell’Ucraina sia “più rapido, più conveniente e logisticamente più facile. In alternativa, l’addestramento potrebbe essere condotto nei Paesi confinanti con l’Ucraina”. Finora, le operazioni di addestramento si sono svolte principalmente in Polonia e Germania. Il documento è stato discusso ieri dagli ambasciatori nel Comitato politico e di sicurezza e si prevede che sarà all’ordine del giorno della prossime riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa.