Villa Tolomei a Firenze diventa un resort a cinque stelle: la dimora del 1300, restaurata in cinque anni di lavori con un investimento di 10 milioni di euro, è stata inaugurata oggi alla presenza del sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari, e del direttore dell’Agenzia del Demanio, Stefano Scalera. La struttura, tuttora pubblica, è stata affidata in concessione per 50 anni a Villa Tolomei Srl, i cui soci sono IsHotel e Metaresort, con un canone annuo di 150 mila euro. La struttura, composta da diversi edifici per quasi 3.500 metri quadri di superficie, all’interno di un parco di 17 ettari con ulivi e vigneti sulle colline di Marignolle, dara’ lavoro a una cinquantina di addetti compreso l’indotto.
Trenta le camere, completate da fitness center, lounge bar, meeting rooms e un ristorante. Le operazioni di restauro sono state effettuate da due maestre dell’Opificio delle Pietre Dure, Lidia Cinelli e Gaia Germani, e dalla societa’ Made di Firenze, mentre il coordinamento e’ stato effettuato dalla Exen di Roma.
C’è un solo modo indolore per abbattere il debito pubblico: vendere o affittare lo sterminato patrimonio immobiliare dello Stato. Se ne parla da un paio di decenni e poi non se ne fa di nulla. Uno dei rari esempi positivi è il recupero della splendida villa Tolomei in via Santa Maria sulle colline di Marignolle a un passo dal centro di Firenze (3,7 chilometri). Ci sono voluti cinque anni di lavoro e dieci milioni di euro per far risorgere, strappandola al degrado, questa tenuta cinquecentesca della storica famiglia Tolemi divenuta di proprietà dello Stato nel 1961.
Il complesso, risalente al 1300, era in gestione all’Agenzia del Demanio che lo aveva inserito nel progetto “Valore Paese-Dimore” che ha l’obiettivo di recuperare e riqualificare beni pubblici di grande pregio storico e artistico non adeguatamente utilizzati. La società Villa Tolomei Srl, vincendo un’apposita gara pubblica nel 2007, lo ha ottenuto in concessione per 50 anni, con l’impegno di ristrutturarlo, per poi inserirlo in un circuito economico virtuoso. La proprietà resta allo Stato che, al termine della concessione, si ritroverà un bene di grande valore capace di produrre lavoro e reddito. La tenuta negli anni precedenti al recupero era stata occupata e addirittura trasformata in una sorta di centro sociale.
Il resort, con piscina e centro fitness, ha 30 camere (due tra queste possono ospitare disabili) e tre suite. Sul frontone della facciata ancora lo stemma con le armi incrociate della famiglia Tolomei e, alll’interno, una piccola cappella sconsacrata. Gli stucchi e gli affreschi (nella foto) che adornano le pareti risalgono alla fine del ‘700. Il nucleo centrale della Villa è collegato alla parte più antica costituita da un ex Conventino, o Fattoria, da una galleria che è stata aggiunta intorno agli anni ’50, insieme alla Limonaia. Al complesso principale della Villa appartiene anche una casa colonica, articolata su due livelli.
La villa ha avuto diversi usi prima di finire nell’abbandono: da sede dell’Università Europea a Centro Studi dell’Università, ad Archivio della Comunità Europea, e ancora da sede per i carabinieri a sede per le attività didattiche dell’Istituto superiore per le industrie Artistiche di Firenze.
Nel recupero sono state impegnate due maestre dell’Opificio delle Pietre Dure, Lidia Cinelli e Gaia Germani. Si è dedicata poi particolare cura al parco ripristinando gli originali giardini all’italiana.
Nel ristrutturazione è stato riattivato l’antico pozzo della villa che nasconde anche un passaggio segreto che portava dalla metà del pozzo alle cantine della villa. Durante i lavori nel conventino, sotto i vari strati di intonaco è stato portato alla luce un dipinto religioso del 1600. In corso di recupero anche le cantine della villa che “nascondevano” botti secolari. Altra curiosità, durante i lavori nella zona del conventino è stato scoperto un vano segreto con due mitragliette tedesche e numerosi caricatori, regolarmente consegnati alla locale caserma dei carabinieri. ”E’ stato recuperato un edificio che era in uno stato di totale abbandono – ha detto il vicesindaco di Firenze, Stefania Saccardi, con una struttura alberghiera di grande importanza, frutto di una collaborazione virtuosa tra l’Agenzia del Demanio, i privati, e l’amministrazione comunale”.
Pino Miglino