“Riparto a 53 anni vendendo formaggi toscani e Made in Italy agroalimentare perché sono convinto che questa sia una delle più grandi ricchezze del nostro paese”. La storia di Alberto Niccolai è una di quelle storie che oggi, purtroppo, complice una crisi che pare non finire mai, si sentono sempre più spesso. A 50 anni suonati una persona crede di essere al sicuro dalle scodate dalle vita; un lavoro, uno stipendio, una famiglia, la tranquillità di chi “si è sempre guadagnato la pagnotta”. Purtroppo non è andata così per Alberto, dal settembre dello scorso anno in mobilità: era dipendente dal 2006 di un’azienda di manutenzione ed assistenza ai bus elettrici della Ataf, il servizio di traporto pubblico dell’aria fiorentino. “All’inizio, quanto resti senza lavoro e senza un obiettivo che ti fa uscire di casa la mattina, provi smarrimento ed un certo senso di impotenza; – racconta – poi reagisci, inizi a cercare nuovamente come se fosse il primo giorno che lavori. Poi ci siamo detti un giorno davanti ad un mercato a filiera corta,affollato come al solito: ma perché non possiamo stare di là dalla parte di chi vende?”.
La “Bottega Italiana” di Alberto e Daniela sarà la prima gestita da “non agricoltori”: il progetto per una filiera corta agricola tutta italiana di Coldiretti prevede che anche i “non produttori” possano vendere prodotti selezionati delle aziende che hanno aderito a Campagna Amica. “Sono i primi in Toscana – ha spiegato Roberto Nocentini, PresidenteProvinciale Coldiretti durante l’inaugurazione – e non saranno gli unici”. Nella Bottega di Campo di Marte, in Via Lungo l’Affrico, 88c rosso, “appena” 36 metri quadrati di vero cibo toscano e italiano: tutti i prodotti in vendita sono firmati dagli agricoltori italiani (info su www.toscana.coldiretti.it). I più sicuri del mondo sulla base di un’analisi dei dati Efsa nonostante l’impennata di allarmi alimentari nel 2012 (+26%) per effetto del boom dei cibi low cost sulle tavole. Nella Bottega Italiana di Alberto e Daniela si potranno acquistare pelati prodotti e confezionati in Toscana, formaggi, yogurt, pane appena sfornato, salumi, mortadella di Modena e Parmigiano Reggiano, vino sfuso, pasta secca e fresca, farina, riso, biscotti, miele confetture etc etc etc: “abbiamo visitato – spiega Alberto – il 60% delle aziende che ci forniscono i prodotti. Non li venderemo soltanto, educheremo al consumo sano, sicuro e italiano i clienti”.