”Cos’e’ il sistema gelatinoso? Sostanzialmente è questo: non c’è una gara d’appalto pubblica che venga gestita dalla squadra dell’unità di missione, in capo all’ingegner Balducci, che sia regolare. Sono tutte gare completamente pilotate su richiesta di politici, e a chi una volta, chi l’altra, va consegnata l’opera”. Inizia così l’intervista a Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’ imprenditore della cosiddetta ‘cricca’ coinvolto in uno dei filoni d’inchiesta sugli appalti del G8, in onda domani sera su Servizio Pubblico, la trasmissione multipiattaforma di Michele Santoro, che ha anticipato alcuni passaggi della stessa intervista. Tra i temi trattati nel corso dell’intervista realizzata da Sandro Ruotolo, la ‘cricca’, l’inchiesta sulla scuola dei marescialli a Firenze, il caso Malinconico, le gare d’appalto per il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia. ”I politici? Io non so cosa dirle… però – dice Piscicelli – le posso raccontare che, qualche giorno prima di Natale, vengo chiamato da un braccio destro, un braccio operativo di Angelo Balducci. Con molto garbo mi vengono chiesti 150mila euro perché c’erano una serie di esigenze politiche a cui far fronte immediatamente. Con la busta piena di soldi, arrivo in un ufficio in via Nomentana: vengo invitato a versare questi soldi sul tavolo… Era pieno di danaro, pieno, pieno, una montagna di danaro, e serviva per far fronte a tutte le richieste sotto Natale dei politici, dei politici di qualsiasi genere: destra, sinistra, centro”. ”Il ‘sistema’ – prosegue l’imprenditore – e’ un meccanismo che non si ferma, continua sempre. Ho vissuto anche il ’92, Mani Pulite. Al tempo, questi gentiluomini ti chiedevano il danaro per farti guadagnare, per migliorarti le cose… se avevi un prezzo sbagliato te lo aggiustavano, se avevi preso un lavoro male, cercavano in qualche modo di addrizzarlo… Oggi no, oggi è solo ed esclusivamente una richiesta per non danneggiarti”.