La Fiorentina sta attraversando uno dei peggiori momenti della sua storia calcistica. Da tutti i punti di vista: tecnico, societario e dei rapporti con il palazzo. I fratelli Della Valle, colpiti già di una dubbia inchiesta su Calciopoli, stanno zitti, non vogliono suscitare nuovi scalpori ma sicuramente stanno mondando giù bocconi amari. Sono troppi i casi che vedono la Fiorentina penalizzata da una classe arbitrale non all’altezza della situazione. Anche nei fischietti internazionali come Rizzoli che in due partite ha fatto perdere alla Fiorentina ben 4 punti. Due a Parma, due ieri a Firenze. In una situazione ancora più dubbia del pestone o della trattenuta di Dainelli ad Amauri, l’arbitro bolognese decretò il penalty con la Viola. Ieri, seppure fosse a due passi, ha fatto finta di non vedere. Cosa dire dell’intervento su Gamberini quando un difensore lo ha colpito sulla gamba mentre stava per intervenire. Stesso episodio in Inter-Genoa. Valeri ha decretato il calcio di rigore con ammoninizione.
C’è da chiedere a Braschi e Nicchi, i due toscani di provincia , che guidano la classe arbitrale perché hanno designato per un incontro così delicato un arbitro che già aveva avuto problemi con la Fiorentina a Parma e che tra l’altro è di Bologna squadra in lotta per non retrocedere.
Certamente gli sportivi fiorentini, fino a quando ci saranno questi due dirigenti di Prato e di Arezzo a guidare gli arbitri le designazioni saranno sempre al limite. Rizzoli, poi ha messo del suo, con quel fare da superuomo che usa nella conduzione delle partite.
In tutto questo si inserisce la crisi della Fiorentina; o meglio dei suoi giocatori che non riescono a trovare gli spazi liberi dove inserirsi, che non riescono a far carburare le proprie gambe. Tutte le squadre che sono arrivate a Firenze hanno sempre dimostrato di avere una marcia in più. Una ferrari (gli avversari) contro una macchina dal motore grippato (la Fiorentina)
