Presentato il giovane centrocampista Vecino. Un “acquisto” un po’ datato, visti i tempi biblici del suo tesseramento. Matias Vecino è alla Fiorentina dal gennaio scorso, eppure non ha mai giocato una gara ufficiale. Motivo? Il mancato arrivo del passaporto comunitario e, essendo lui di nazionalità uruguayana, l’impossibilità per il club gigliato di tesserarlo, fino all’inizio di questa stagione. Ma desso l’astinenza dai campi di gioco è finita e per il centrocampista viola si apre una nuova era.
“Sono arrivato a gennaio, un periodo importante, anche se non ho giocato, perché ho preso confidenza con la squadra, l’ambiente e con mister Montella. Ho cercato di restare ottimista, nell’attesa, e di impegnarmi il più possibile. L’esordio? Spero possa arrivare quanto prima, così come spero che arrivi anche il passaporto italiano, che mi permetterà di cambiare lo status di extracomunitario”.
Sul suo ruolo preferito non ha dubbi: “Sono un centrocampista offensivo a cui piace correre senza palla per gli inserimenti. Ma lavoro tanto anche per la squadra. Perché il 18? Il mio numero preferito è l’8, ma era occupato, perciò ho scelto il 18”.
Idee chiare anche per quanto riguarda il modello ispiratore: “Da bambino mi piaceva Zidane, poi ho visto Veron e ho cambiato idolo”.
L’esclusione dalla lista della Coppa Uefa sembra essere stata ben metabolizzata: “E’ stata una cosa normale perché abbiamo tanti buoni giocatori. Comunque cercherò di ritagliarmi il più spazio possibile in campionato. A Firenze voglio lasciare il segno e restare il più possibile. Come il mio connazionale Petrone? Magari, di certo non sono qui di passaggio”.
Positivo anche il suo rapporto con Montella: “E’ un mister molto esigente, ma altrettanto intelligente, spetterò a me guadagnarmi la sua considerazione”.
