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Inchiesta Tunnel Tav / Maria Rita Lorenzetti domani martedì dal Giudice

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mariarita-Lorenzetti1L’ex presidente di Italferr e della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti,  agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sui lavori della Tav, si presentera’ domani martedi’ per l’interrogatorio di garanzia dal gip del tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti. Un’inchiesta nell’ambito della quale i pm Giulio Monferini e Gianni Tei hanno sentito, come persone informate sui fatti, il governatore della Toscana Enrico Rossi e il direttore generale della stessa Regione Antonio David Barretta.

Lorenzetti, difesa dall’avvocato Luciano Ghirga, ha gia’ annunciato di voler rispondere alle domande del gip, rivendicando la correttezza del proprio comportamento. Con Lorenzetti e Saraceno (presidente Nodavia)  ai domiciliari sono finiti anche il geologo siciliano, gia’ dirigente Ds poi Pd a Palermo, Gualtiero (detto Walter) Bellomo, membro della commissione Via (Valutazione impatto ambientale) del ministero dell’Ambiente; Valerio Lombardi, ingegnere di Italferr; Alessandro Coletta, consulente, ex membro dell’Autorita’ di vigilanza sugli Appalti pubblici; Aristodemo Busillo, della societa’ Seli di Roma che gestisce la grande fresa sotterranea per realizzare il tunnel Tav a Firenze e che venne posta sotto sequestro dalla magistratura. Un’inchiesta che parte da lontano e per la quale, nel febbraio scorso, era stata ascoltata anche l’assessore all’ambiente della Toscana Anna Rita Bramerini, alla quale era stata tolta la delega relative alla Via, che il presidente Rossi si era assunto in prima persona. Al governatore, e’ probabile, che i magistrati abbiano chiesto spiegazioni anche di questo, oltre che della rimozione di Fabio Zita, che lavorava con Bramerini. Proprio contro Zita, ”la squadra”, coordinata secondo l’accusa da Lorenzetti che per il gip chiese la sua rimozione, era particolarmente ”agguerrita”, e lo considerava colpevole di mettere ”ostacoli” ai lavori. Sulla vicenda, logicamente, si e’ scatenata anche la polemica politica, con le opposizioni che, sia in Umbria sia in Toscana e anche a livello nazionale, chiedono spiegazioni, vogliono capire il ruolo giocato dai diversi attori, mentre la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, ribadendo fiducia nel lavoro della magistratura, si dice ”colpita” dai provvedimenti restrittivi e, comunque, esprime ”vicinanza e comprensione”. A Rossi chiede ”spiegazioni” il coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi, ”colpito dal suo silenzio”
. La buona fede del governatore toscano, indicata nell’ordinanza dal gip, parlano invece il consigliere regionale e segretario del Psi Pieraldo Ciucchi e Marco Ruggeri, capogruppo Pd in consiglio regionale, che ribadiscono anche piena fiducia nei magistrati.

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