Il questore ha disposto la sospensione della licenza per il gestore di un locale. Ordine pubblico e sicurezza dei cittadini: questa la motivazione del provvedimento che dispone di fatto la chiusura temporanea di un locale dove si erano verificati disordini ed il ferimento di un uomo. L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha provveduto alla notifica del decreto del questore che dispone, nei confronti del gestore del locale ”La Isla Bonita” di via Giuseppe di Vittorio, la sospensione, da domani, della licenza di somministrazione di alimenti e bevande per un periodo di 30 giorni. La misura e’ stata adottata, a cura della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, ai sensi dell’art. 100 del Tulps che prevede che il questore puo’ sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralita’ pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Nel caso, le condizioni di pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini sono state accertate in relazione a quanto accaduto nella notte del 2 settembre scorso, quando intorno alle 2 di notte le volanti della polizia sono intervenute presso il locale, dove era in corso una lite tra clienti. Gli agenti hanno fermato e denunciato per lesioni un avventore che, poco prima, aveva tentato di colpire con un coltello, senza alcun apparente motivo, un altro cliente. Accidentalmente e’ stata ferita anche una giovane ragazza peruviana di 20 anni, estranea alla lite, che ha riportato un taglio al palmo della mano sinistra, giudicato guaribile in 15 giorni. Durante l’intervento, i poliziotti hanno rilevato la presenza di numerosi cittadini sudamericani in evidente stato di ubriachezza, i quali, oltre ad affollare l’interno del locale, erano assiepati anche all’esterno in prossimita’ dell’ingresso e per la strada, provocando anche ostacolo alla circolazione stradale ed arrecando disturbo alla quiete dei residenti.
Fonte Questura Firenze