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La Valdelsa dice no all’estrazione dell’anidride carbonica. Rischio di inquinamento atmosferico e del suolo

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CO2 certaldoIntrodurre nel Piano ambientale ed energetico regionale (Paer) una norma che stabilisca la vocazione mineraria di alcune aree, le localizzi e ponga vincoli per le estrazioni. Questa la richiesta avanzata oggi dal comitato per la Tutela e la Difesa della Val d’Elsa alla Commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Gianfranco Venturi (Pd). ”In particolare, – ha sottolineato il presidente del comitato Pietro Mainoni – parliamo della Val d’Elsa, dove in localita’ San Paolo si vuol realizzare un’area mineraria. Non si capisce come in questa zona tra i comuni di Barberino, Certaldo e San Gimignano, che vivono di turismo e di agricoltura, si debba dare vita ad insediamenti di attivita’ di estrazione di anidride carbonica che sta confinata nel sottosuolo senza perdite importanti”. ”Valuteremo la correttezza delle fasi che hanno dato il via al procedimento estrattivo – ha detto il presidente Venturi – studieremo l’impatto ambientale nell’interesse collettivo, di chi vi amministra e di chi vi abita e nel rispetto delle competenze tecniche e politiche’‘. Il consigliere Paolo Marcheschi (FdI) ha parlato di ”atti che dimostrano una totale attenzione alla questione”, come il parere contrario unanime, dato ieri in consiglio comunale aperto a Certaldo. Il consigliere Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) si e’ soffermato sulla possibilità di nuovi posti di lavoro con maggiore tecnologia. Il comitato ha infine, evidenziato i rischi idrogeologico, di inquinamento atmosferico e del suolo: ”Solo per estrarre 100 mila tonnellate l’anno di anidride carbonica contro i 2 milioni che si estraggono a Larderello”.

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