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Ambrosini guida la Fiorentina al successo col Dnipro (1-2). Viola a punteggio pieno

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NETO 6-: Un errore, clamoroso, nel primo tempo nel quale deve ringraziare il salvataggio prodigioso di Gonzalo Rodriguez. Ma anche una buona parata sul tiro più pericoloso del Dnipro e un secondo tempo sicuro, anche nelle uscite, il suo tallone d’Achille. Complessivamente è appena sufficiente, con i soliti dubbi del caso.

RONCAGLIA 6,5: Si esalta nella battaglia sul terreno pesantissimo di Dnipropetrovsk. Se la butti sulla grinta e sul furore lui non può che eccellere, ed è così. Dalle sue parti non si passa e riesce anche a mantenere la calma quando si tratta di gestire palloni il cu controllo è difficile sol da immaginare.

GONZALO RODRIGUEZ 7: Un muro invalicabile per gli attaccanti del Dnipro che cercano in tutti i modi di superarlo, ma quando Gonzalo è in giornata non ce n’è per nessuno e la notte glaciale di Dnipropetrovsk lo esalta. Poi, nel momento topico in cui occorre prendersi la responsabilità di calciare il pesantissimo pallone del rigore, lui non si tira indietro, anzi cattura il pallone e lo deposita in rete. Non avrà la fascia, ma è il capitano vero di questa Fiorentina.

COMPPER 6,5: Centimetri e fisico utilissimi in un contesto come quello ucraino. Per di più dimostra di saper trattare anche il pallone in una situazione difficilissima, con il terreno che pare più un acquitrinio che un campo di calcio.

ALONSO 6+: Su questi terreni il suo strapotere fisico viene a galla. Non sarà un fulmine di guerra quando si tratta di gestire la pala, ma fa valere la sua stazza e questo basta nella notte europea falcidiata dalla bufera. Quando passa la neve cala anche lui, ma va bene lo stesso.

PIZARRO 5,5: Partita controversa perché quando lo vedi uscire palla a terra nel pantano del campo ucraino ti viene naturale l’applauso. Poi commette il fallo da rigore (che pare essere inesistente) e soprattutto lascia la squadra in dieci negli ultimi infuocati minuti della sfida per un fallo ingenuo. Verrebbe da dire peccati di gioventù, ma per un giocatore della sua esperienza si rischia di cadere nel ridicolo.

BAKIC 5,5: Montella fa bene a schierarlo dall’inizio perché ha il fisico per tenere botta su certi campi e anche un piede dolce che può far ripartire la manovra. Semmai s’incarta su alcuni falli evitabili e dopo aver incassato il giallo rischia anche il rosso. Così è giusto toglierlo nella ripresa. Dal 9’ st BORJA VALERO 6,5: A leggere le formazioni ti stupisci che Motella lo tenga fuori all’inizio, ma guardare le condizioni del campo nella prima frazione non si può che dar ragione al tecnico viola. Poi quando entra, con il terreno meno pesante, diventa fondamentale soprattutto nell’azione da cui scaturisce il gol di Ambrosini. Imprescindibile, anche da subentrante.

AMBROSINI 7,5: Gladiatore europeo di una Fiorentina che riesce a risorgere nel fango di Dnipropetrovsk. E’ l’anima della squadra perché recupera palloni impossibili e di testa è praticamente insuperabile. Riesce anche a trovare il guizzo là davanti che regala un successo strameritato. E gran parte del merito è soprattutto di un giovanotto di 36 anni che, scartato dal Milan, si sta prendendo le sue belle rivincite.

MATI FERNANDEZ 6-: Difficile pensare che possa fare la differenza in un campo così, ma Mati sta bene fisicamente e riesce comunque a dare il suo contributo. Non fa cose entusiasmanti eppure risulta importante per la manovra viola, anche nel finale incandescente. Dal 40’ st TOMOVIC s.v.

CUADRADO 6: Torna titolare dopo oltre venti giorni su un campo infame e contro una squadra che non lesina i contatti fisici. Naturale che limiti le sue sgroppate sulla fascia, ma nella ripresa, con le squadre piùl unghe azzarda di più e rischia di scardinare la porta ucraina con un bolide dalla distanza che quasi piega le mani al portiere ucraino. Esce, giustamente, nell’ultimo quarto. Ma quanto è importante il suo rientro lo sa solo Montella. Dal 30’ st JOAQUIN S.V.

MATOS RYDER 6,5: E’ la quarta scelta di un attacco falcidiato dagli infortuni, addirittura al suo esordio da titolare in una gara complicata sulla risaia ucraina. Eppure il giovane brasiliano riesce a rendersi utilissimo alla causa viola, giocando una partita praticamente perfetta. Encomiabile nel pressing e pericoloso nel primo tempo, ancora meglio nella ripresa quando si guadagna il rigore del primo vantaggio e impegna da solo tutta la difesa del Dnipro, chiudendo con i crampi una gara che resterà scolpita nella sua memoria. Sta diventando uno degli eroi europei della stagione viola e siamo solo all’inizio.

MONTELLA 7: Ha davvero mille risorse perché riesce a rivitalizzare, in condizioni proibitive, una Fiorentina che tutti davano per spacciata. Senza punte, o quasi, e con assenze da far impallidire il più incrollabile degli ottimisti, mette insieme una formazione più che competitiva che vince la partita probabilmente più difficile del girone di Europa League e fa ben sperare per il futuro. Ma lui lo aveva detto: “La mia squadra non tradirà”. E così è stato.

MASSIMO AMBROSININETO 6-: Un errore, clamoroso, nel primo tempo nel quale deve ringraziare il salvataggio prodigioso di Gonzalo Rodriguez. Ma anche una buona parata sul tiro più pericoloso del Dnipro e un secondo tempo sicuro, anche nelle uscite, il suo tallone d’Achille. Complessivamente è appena sufficiente, con i soliti dubbi del caso.

RONCAGLIA 6,5: Si esalta nella battaglia sul terreno pesantissimo di Dnipropetrovsk. Se la butti sulla grinta e sul furore lui non può che eccellere, ed è così. Dalle sue parti non si passa e riesce anche a mantenere la calma quando si tratta di gestire palloni il cu controllo è difficile sol da immaginare.

GONZALO RODRIGUEZ 7: Un muro invalicabile per gli attaccanti del Dnipro che cercano in tutti i modi di superarlo, ma quando Gonzalo è in giornata non ce n’è per nessuno e la notte glaciale di Dnipropetrovsk lo esalta. Poi, nel momento topico in cui occorre prendersi la responsabilità di calciare il pesantissimo pallone del rigore, lui non si tira indietro, anzi cattura il pallone e lo deposita in rete. Non avrà la fascia, ma è il capitano vero di questa Fiorentina.

COMPPER 6,5: Centimetri e fisico utilissimi in un contesto come quello ucraino. Per di più dimostra di saper trattare anche il pallone in una situazione difficilissima, con il terreno che pare più un acquitrinio che un campo di calcio.

ALONSO 6+: Su questi terreni il suo strapotere fisico viene a galla. Non sarà un fulmine di guerra quando si tratta di gestire la pala, ma fa valere la sua stazza e questo basta nella notte europea falcidiata dalla bufera. Quando passa la neve cala anche lui, ma va bene lo stesso.

PIZARRO 5,5: Partita controversa perché quando lo vedi uscire palla a terra nel pantano del campo ucraino ti viene naturale l’applauso. Poi commette il fallo da rigore (che pare essere inesistente) e soprattutto lascia la squadra in dieci negli ultimi infuocati minuti della sfida per un fallo ingenuo. Verrebbe da dire peccati di gioventù, ma per un giocatore della sua esperienza si rischia di cadere nel ridicolo.

BAKIC 5,5: Montella fa bene a schierarlo dall’inizio perché ha il fisico per tenere botta su certi campi e anche un piede dolce che può far ripartire la manovra. Semmai s’incarta su alcuni falli evitabili e dopo aver incassato il giallo rischia anche il rosso. Così è giusto toglierlo nella ripresa. Dal 9’ st BORJA VALERO 6,5: A leggere le formazioni ti stupisci che Motella lo tenga fuori all’inizio, ma guardare le condizioni del campo nella prima frazione non si può che dar ragione al tecnico viola. Poi quando entra, con il terreno meno pesante, diventa fondamentale soprattutto nell’azione da cui scaturisce il gol di Ambrosini. Imprescindibile, anche da subentrante.

AMBROSINI 7,5: Gladiatore europeo di una Fiorentina che riesce a risorgere nel fango di Dnipropetrovsk. E’ l’anima della squadra perché recupera palloni impossibili e di testa è praticamente insuperabile. Riesce anche a trovare il guizzo là davanti che regala un successo strameritato. E gran parte del merito è soprattutto di un giovanotto di 36 anni che, scartato dal Milan, si sta prendendo le sue belle rivincite.

MATI FERNANDEZ 6-: Difficile pensare che possa fare la differenza in un campo così, ma Mati sta bene fisicamente e riesce comunque a dare il suo contributo. Non fa cose entusiasmanti eppure risulta importante per la manovra viola, anche nel finale incandescente. Dal 40’ st TOMOVIC s.v.

CUADRADO 6: Torna titolare dopo oltre venti giorni su un campo infame e contro una squadra che non lesina i contatti fisici. Naturale che limiti le sue sgroppate sulla fascia, ma nella ripresa, con le squadre piùl unghe azzarda di più e rischia di scardinare la porta ucraina con un bolide dalla distanza che quasi piega le mani al portiere ucraino. Esce, giustamente, nell’ultimo quarto. Ma quanto è importante il suo rientro lo sa solo Montella. Dal 30’ st JOAQUIN S.V.

MATOS RYDER 6,5: E’ la quarta scelta di un attacco falcidiato dagli infortuni, addirittura al suo esordio da titolare in una gara complicata sulla risaia ucraina. Eppure il giovane brasiliano riesce a rendersi utilissimo alla causa viola, giocando una partita praticamente perfetta. Encomiabile nel pressing e pericoloso nel primo tempo, ancora meglio nella ripresa quando si guadagna il rigore del primo vantaggio e impegna da solo tutta la difesa del Dnipro, chiudendo con i crampi una gara che resterà scolpita nella sua memoria. Sta diventando uno degli eroi europei della stagione viola e siamo solo all’inizio.

MONTELLA 7: Ha davvero mille risorse perché riesce a rivitalizzare, in condizioni proibitive, una Fiorentina che tutti davano per spacciata. Senza punte, o quasi, e con assenze da far impallidire il più incrollabile degli ottimisti, mette insieme una formazione più che competitiva che vince la partita probabilmente più difficile del girone di Europa League e fa ben sperare per il futuro. Ma lui lo aveva detto: “La mia squadra non tradirà”. E così è stato.

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