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Da Instabul / Studio dell’Università di Firenze: i rischi delle iniezioni antirughe

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Cosa si rischia per una puntura ringiovanente? Granulomi, noduli, comparsa sottopelle di microorganismi a gruppi, chiamati ‘biofilm’, che indicano la presenza di infezioni. E poi cicatrici se le punture diventano troppe e solchi delle labbra che scivolano formando delle creste che in natura non esistono. Queste alcune delle principali complicanze dovute ai fillers, sostanze che vengono iniettate nella pelle per levare le rughe o aumentare il volume della bocca o degli zigomi, elencate dai dermatologi dell’European academy of dermatology and venereology (Eadv), al 22/esimo congresso in corso a Istanbul. “La dermatologia estetica ‘soft’, intesa come piu’ facile da effettuare, non esiste” afferma Ilaria Ghersetich, docente di dermatologia estetica all’universita’ di Firenze. “Sono oltre 100 i tipi diversi di fillers (riempitivi) venduti adesso in Europa, non tutti di ottima qualita’ e non sono pochi quelli che entrano in commercio e poi scompaiono dopo pochi mesi. Il rischio e’ generalmente raro per le sostanze riassorbibili naturalmente dall’organismo, piu’ alto invece se si usano sostanze sintetiche che permangono piu’ a lungo nel tessuto”. Precisa la dermatologa: “Perfino l’acido ialuronico pero’, uno zucchero ritenuto fra tutti il piu’ sicuro, puo’ sviluppare granulomi se inserito, ad esempio, dopo un filler di altro genere o con una metodica iniettiva sbagliata“. “Se le punture ringiovanenti si combinano fra loro, fenomeno sempre piu’ diffuso, il rischio aumenta e se sono abbinate ad altre terapie estetiche come laser, peeling, lipolisi e chirurgia estetica, le reazioni avverse diventano invece molto probabili”, sostiene Uwe Wollina del dipartimento di dermatologia ed allergologia all’Academic Teaching hospital di Dresden, Germania. Lo specialista raccomanda di non fare le punture riempitive insieme al botulino nell’area oculare, evitare anche di associarle con le radiofrequenze, tipo thermage, perche’ scatenano infiammazioni. Non sottoporsi inoltre a laser, meglio aspettare almeno 4 settimane dalla puntura, se il laser e’ piu’ superficiale invece 2. “Se rimediare ai danni scatenati dall’acido ialuronico e’ abbastanza facile non lo’ e’ affatto per i composti ad effetto prolungato” spiega Koenraad De Boulle, dermatologo di Aalst, Belgio – “per ridurrli si usano massaggi, calore, paste alla nitroglicerina, eparina. Poi cortisonici, antibiotici, laser e chirurgia, anche in modo combinato”.

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