“Mariasandra Mariani è libera. Ne ho appena informato i familiari. Mi unisco alla loro grande soddisfazione e sollievo per questa magnifica notizia”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Giulio Terizi.
La 53 enne di San Casciano val di Pesa, rapita durante un viaggio, era finita nella rete di Al Qaeda nel febbraio 2011: per lei 14 mesi di detenzione.
Maria Sandra Mariani si trova trova attualmente in un albergo della capitale del Burkina Faso, Ouagadougou. Lo hanno detto all’Ansa fonti locali contattate telefonicamente.
“Il governo italiano non paga riscatti”. Lo afferma la Farnesina sulle voci, diffuse da alcuni media, in merito al pagamento di un riscatto di tre milioni di euro per la liberazione della Mariani.
I GENITORI
“Mariasandra sta bene ed è in buona salute. Me lo hanno detto i funzionari della Farnesina”. Così, sulle condizioni fisiche della figlia.
“Mi auguro che mia figlia Mariasandra Mariani si dimentichi dell’ Algeria e di tutta l’Africa. Credo che abbia visitato tutti i deserti possibili”. Ha detto il padre trovando un momento per scherzare dopo le emozioni nell’apprendere della liberazione dopo 14 mesi di sequestro. “Vorrei che Mariasandra ora torni presto a casa e poi rimanesse tra San Casciano, Firenze, Roma o comunque in Italia. Ma mai più in Africa”.
E’ un divano blu il simbolo della trepidazione durata oltre 14 mesi in casa Mariani per le sorti della figlia Mariasandra, rapita in Algeria mentre soggiornava come turista. “Ho pianto tanto su quel divano, tutti i giorni – dice la madre Fiammetta – Tutte le ricorrenze che mi rammentavano Mariasandra. Ora finalmente potrò lasciare questo divano dove a volte, mentre ero sola, chiedevo a voce alta ‘Mariasandra dove sei, Mariasandra dove sei?'”
LA TELEFONATA
Pianti di gioia sono esplosi ancora in casa Mariani a San Casciano alle 18.10 quando Mariasandra ha telefonato dall’Algeria contattando i genitori e la sorella. E’ la prima volta che la sentono dopo oltre 14 mesi dal rapimento.
“Ora sono in paradiso, sono finalmente libera. Vi ho pensato tanto e vi abbraccio tutti. Sto bene. Domani mattina sono in Italia, a Roma”. Queste le prime parole di Mariasandra Mariani dette al telefono ai genitori e poi alla sorella Mariangela.
“Sono libera e con me ci sono italiani, non vi preoccupate più”, ha anche detto la turista liberata , inframmezzando le sue parole con singhiozzi di pianto. Mariasandra ha anche chiesto del figlio Alessio, che sta raggiungendo i nonni dal luogo in cui lavora.
IL FIGLIO
“Ci ho messo tante ore per arrivare a casa da Pisa dove lavoro, mi sono fermato molte volte per rispondere al telefono, ho pianto, mi tremavano le gambe e non riuscivo a guidare l’auto”. Lo ha detto Alessio Midollini, il figlio 35enne di Mariasandra Mariani, descrivendo l’emozione per la liberazione della madre, dopo aver abbracciato i nonni Lido e Fiammetta, la zia Mariangela e la cuginetta Gaia. Alessio si è informato della telefonata della madre e poi si é ritirato in casa. Probabilmente domani mattina sarà a Roma per accogliere Mariasandra all’aeroporto.
LE INDAGINI
La Procura della Repubblica di Roma, forse già domani, potrebbe sentire Mariasandra Mariani nell’ambito dell’inchiesta aperta sul suo rapimento avvenuto in Algeria il 2 febbraio 2011. Gli inquirenti romani hanno un fascicolo aperto sul sequestro della turista che, secondo quanto appreso nei mesi scorsi, comprende anche l’ipotesi di un rapimento da parte di bande legate ad Al Qaeda.
Tuttavia la liberazione in Burkina Faso potrebbe far ipotizzare un passaggio fra bande di profilo diverso, più legato a caratteristiche predatorie che non terroristiche. Sempre domani Mariasandra Mariani avrà un colloquio con funzionari della Farnesina. La turista fiorentina adesso è scortata da personale dei servizi segreti inviati appositamente in Africa. Potrebbe essere a San Casciano già nel pomeriggio di domani dove l’attendono i genitori e gli altri familiari.
IL RAPIMENTO
La donna si trovava in viaggio turistico nel Sahara algerino. Aveva raggiunto la regione con l’agenzia turistica ‘Teneré’ per un soggiorno di 14 giorni.
Dopo aver trascorso una prima settimana della vacanza nella regione di Tadrart con altri turisti e si era poi recata a Djanet per un rifornimento di carburante e cibo.
Nella città è stata intercettata da un gruppo di una quindicina di terroristi con armi automatiche a bordo di fuoristrada e rapita, mentre tornava dal suo gruppo.
La guida e il cuoco che accompagnavano la donna, anche loro catturati in un primo momento, erano stati rilasciati subito dopo.
La donna era entrata nel Paese nordafricano il 20 gennaio e doveva tornare in Italia il 22 febbraio.
Il 18 febbraio, la tv emiratina al Arabiya trasmise un messaggio audio della donna che, in francese, assicurava di stare bene e affermava di trovarsi nelle mani di al Qaida per il Maghreb islamico (Aqmi), la rete integralista che controlla l’immensa fascia desertica che va dall’Algeria alla Mauritania, dal Mali al Niger, al Ciad fino al Sudan, la stessa che tiene prigioniera la cooperante sarda Rossella Urru, rapita lo scorso ottobre in un campo profughi saharawi nel sud-ovest dell’Algeria.
A quel primo messaggio seguirono due video: uno del 2 maggio, un altro – l’ultimo – dello scorso 21 luglio. Nelle immagini Maria Sandra appariva seduta sulla sabbia, con un velo sul capo e vestita con una jalabiya rosa, e alle spalle le estremità di tre fucili. Il video fu mostrato all’Afp da una fonte vicina ai mediatori del sequestro. Poi più nulla, il silenzio rotto solo dagli appelli dei familiari e dell’opinione pubblica per la sua liberazione, avvenuta oggi e annunciata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi alla famiglia.
Era in mano ai suoi rapitori da oltre un anno, e per questo l’ostaggio italiano da più tempo in prigionia.
“I miei ringraziamenti più sentiti vanno a tutti coloro che hanno contribuito all’esito positivo della vicenda con grande dedizione, costanza e professionalità”, ha aggiunto il ministro titolare della Farnesina. Maria Sandra Mariani era l’ostaggio italiano da più tempo nelle mani dei suoi rapitori.
A casa della famiglia di Maria Sandra a San Casciano si è subito recato Massimo Toschi, consulente della Regione Toscana per la cooperazione internazionale, che in tutti questi mesi di attesa è stato vicino ai genitori e alla sorella.
IL “MAL d’AFRICA” di MARIASANDRA
“Mia figlia è stata tante volte in Africa perché mi diceva che i deserti la incantano e sono bellissimi. Mi diceva ‘babbo, sembra di toccare le stelle, sembrano ad un metro da terra’, e io non me la sentivo di contrastare questa passione. Credo però che ora abbia visto bene i deserti – ironizza l’anziano genitore – e spero che non si rechi più in luoghi rischiosi”. “Mariasandra – ha ricordato la madre Fiammetta – ci diceva che in Algeria era colpita dalla semplicità e dalla povertà delle popolazioni del deserto, in particolare dei bambini, cui nei suoi viaggi portava doni, tipo vestiti e giochi che facevano la loro felicità. Ma ritengo comunque che sia stato troppo rischioso avventurarsi in zone non sicure come quelle. Io ero la più contraria a tutti a questi viaggi”.
Le prime informazioni, ancora incomplete e incerte, sulla liberazione di Mariasandra Mariani sono state apprese tra i parenti dallo zio Marcello che casualmente stava scorrendo i canali della tv prima delle 17. Marcello Mariani ha subito avvisato sul cellulare il fratello Lido, padre di Mariasandra, che si trovava a Firenze a seguire le corse dei cavalli all’ippodromo Visarno. “Ho lasciato subito l’ippodromo – ha raccontato Lido Mariani – e sono andato a prendere l’auto per tornare subito a casa, a San Casciano.
Ma raggiunta Porta Romana pensavo di non farcela. Mi sono sentito davvero male. Ho avuto un giramento di testa che non ho mai avuto prima”. Lido Mariani ha avuto problemi di salute importanti, anche di recente e temeva di non reggere l’emozione. Tuttavia, ha ancora raccontato ai familiari, “sono riuscito a correre a casa e a prendere contatti con la Farnesina”. In tempo per ricevere la telefonata decisiva con cui gli comunicavano l’avvenuta liberazione della figlia.
LE REAZIONI
“Accolgo con soddisfazione l’annuncio della liberazione di Sandra Mariani, rapita a Djanet nel sud dell’Algeria nel febbraio dell’anno scorso. E’ una bella notizia per l’Italia. Spero che possa riabbracciare presto i suoi familiari. Voglio esprimere un doveroso ringraziamento all’instancabile e continuo lavoro del Ministero degli Esteri e della nostra diplomazia”. E’ quanto dichiara il vice presidente del Senato, Vannino Chiti.
“Vogliamo unirci al padre e a tutti i familiari nella gioia per la liberazione di Sandra Mariani”. E’ il commento dell’on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, alla notizia della liberazione della donna di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, rapita quattordici mesi fa durante una vacanza in Algeria, confermata pochi minuti fa dalla Farnesina in seguito alla notizia diffusa nelle scorse ore da Al Arabiya.
“A pochi giorni dalla liberazione di Bosusco – continua Evangelisti – la liberazione di Sandra è un’altra buona notizia per tutti i nostri connazionali che sono ancora nelle mani della guerriglia o del terrorismo internazionale. Penso, in particolare, a Rossella Urru, che stata rapita proprio in Algeria e delle cui sorti non si hanno notizie certe. La liberazione di Sandra Mariani speriamo possa aprire uno spiraglio anche per la Cooperante sarda”.
“Una bellissima notizia che ci riempie di gioia”. Così il presidente Enrico Rossi dopo la conferma della liberazione di Maria Sandra Mariani, cittadina toscana originaria di San Casciano in Val di Pesa, rapita più di 14 mesi fa in Algeria.
“Sono davvero emozionato – ha detto ancora il presidente – E felice che questa lunga e sofferta vicenda abbia avuto un esito positivo e che possa rientrare a casa, dopo i tanti mesi di sequestro, questa viaggiatrice innamorata dell’Africa e del deserto”.
“Il mio pensiero – ha aggiunto – va anche ai genitori e alla sorella di Maria Sandra per i quali questi mesi sono stati densi di trepidazione, sofferenza e attesa, ma senza mai cedere allo sconforto. Condivido con loro la gioia sincera di riabbracciarla e li ringrazio della testimonianza di forza e coraggio che ci hanno dato”.
Il presidente Rossi ha anche espresso il proprio ringraziamento, a nome di tutta la Toscana, all’Unità di crisi e a tutti coloro che con dedizione e determinazione hanno lavorato alla liberazione di Maria Sandra e contribuito a rendere possibile il suo rientro.
“Esprimo soddisfazione, a nome del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, per come si è conclusa la vicenda che ha visto la nostra connazionale vivere per più di un anno sotto sequestro”. Il presidente del Copasir Massimo D’Alema commenta così la notizia dell’avvenuta liberazione di Maria Sandra Mariani, rapita lo scorso febbraio in Algeria.
“Quella della liberazione di Maria Sandra Mariani è davvero una bella notizia che rincuora tutti. Dopo la lunghissima prigionia e l’apprensione della famiglia finalmente è arrivata la fine di questa angoscia. La Toscana l’aspetta”. Così il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli esprime la soddisfazione per la liberazione della cooperante Maria Sandra Mariani a 14 mesi dal suo rapimento.
“Sincere felicitazioni” per la liberazione di Maria Sandra Mariani, la turista toscana rapita 14 mesi fa nel deserto del Sahara e liberata oggi, è stata espressa, nel corso dell’odierna seduta del Consiglio regionale, dal vicepresidente Roberto Giuseppe Benedetti a nome dell’Assemblea toscana. “C’è stata la conferma che la notizia è vera”, ha precisato Benedetti, “pertanto la accogliamo con sollievo ed immensa soddisfazione”. Nel corso del pomeriggio erano sorti dei dubbi sulla veridicità delle fonti, ma l’unità di crisi della Farnesina, dopo avere informato la famiglia, ha confermato che Maria Sandra è libera e che al momento si trova in viaggio verso l’Italia e in particolare verso San Casciano Val di Pesa, dove abita.
«Abbiamo accolto con grande gioia la notizia. Il primo pensiero va alla sua famiglia che, dopo aver vissuto settimane e settimane d’angoscia, potrà finalmente riabbracciarla». Lo ha detto l’assessore alle pari opportunitàCristina Giachi del Comune di Firenze commentando la liberazione di Mariasandra Mariani la turista italiana rapita 14 mesi fa nel deserto del Sahara e liberata oggi.
«Sono soddisfatta – ha aggiunto l’assessore Giachi – perché la nostra città si è mossa e la solidarietà per Maria Sandra e i suoi non è mai venuta meno».
«Come amministrazione – ha concluso Cristina Giachi – sentiamo vivo il bisogno di continuare a tenere vive la memoria e l’attenzione, sperando che anche Rossella Urru, rapita lo scorso ottobre in un campo profughi saharawi nel sud-ovest dell’Algeria, e gli altri italiani ancora nelle mani dei sequestratori, possano riavere presto la libertà».
“Finalmente è giunta la notizia che aspettavamo da oltre un anno: Maria Sandra Mariani è libera e questo è un grande motivo di gioia ”. Lo ha detto il vice presidente del consiglio comunale di Firenze Salvatore Scino (Pd) che già qualche mese aveva lanciato dai banchi del consiglio comunale un appello affinché la donna non fosse dimenticata.
“Il rapimento di Maria Sandra – ha aggiunto Scino- ha gettato nella tristezza e sconforto più profondi tutti quanti e non solo la comunità di San Casciano e i genitori. Oggi è dunque un bel giorno che segna la fine di lunghi mesi di preoccupazione”. Maria Sandra era stata sequestrata il 2 febbraio 2011 in pieno deserto del Sahara, nel sud dell’Algeria. Fu portata via durante un attacco nell’area dell’oasi di Djanet (vicino alla frontiera con il Niger) da uomini armati.
“Esprimiamo una grande soddisfazione per la liberazione di Maria Sandra Mariani. Un riconoscimento va senza dubbio al ministro Terzi per il buon esito della vicenda”. Lo dichiarano i parlamentari toscani Matteo Mecacci ed Andrea Marcucci (Pd), che nelle settimane scorse, raccogliendo l’ appello dei familiari della turista fiorentina, avevano chiesto il massimo impegno al ministero degli Esteri. “Ci auguriamo di poter festeggiare – aggiungono Mecacci e Marcucci – in tempi brevissimi la liberazione degli altri italiani che sono ancora nelle mani dei sequestratori”.