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TAV / Zita smentisce Rossi. Chiesta una commissione d’inchiesta sull’operato della Regione

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tav_cantieri_firenze1Il gruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’operato della Regione nell’ambito dell’iter autorizzativo del nodo fiorentino della Tav. Iniziativa a cui ha subito aderito il gruppo di Fratelli d’Italia, quindi, a seguito di colloqui tra i presidenti, gli altri gruppi di minoranza: Più Toscana e Udc, sino al consigliere d’opposizione del gruppo misto.

 Lo hanno annunciato il capogruppo Alberto Magnolfi, la portavoce dell’Opposizione Stefania Fuscagni e il vicepresidente della commissione Ambiente Andrea Agresti al termine dell’audizione dell’architetto Fabio Zita, il dirigente regionale la cui sostituzione dall’incarico di responsabile dell’Ufficio regionale VIA compare negli atti dell’inchiesta sul nodo fiorentino della Tav, tenutasi stamani in Consiglio regionale.

 «L’architetto Zita ha smentito su più punti quanto riferito in aula dal Presidente Enrico Rossi, come la confutazione delle accuse di inefficienza rivoltegli pubblicamente. Alla luce di ciò riteniamo necessario un approfondimento della vicenda che permetta di ascoltare, anche in contraddittorio, i soggetti coinvolti. Approfondimento di natura politica ed istituzionale – dal ritiro delle deleghe sulla Via all’assessore Bramerini al trasferimento dell’architetto Zita – che come è ovvio non si sovrapporranno all’inchiesta giudiziaria in corso. Le questioni che abbiamo sollevato quando è emerso il caso e le contraddizioni e i misteri che si sono aggiunti ci convincono dell’utilità, se non della necessità, di fare ulteriore chiarezza sui risvolti politici di questa vicenda», concludono Magnolfi, Fuscagni e Agresti.

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