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Morto Mauro Nesti, famoso in tutta Europa come il “Re della Montagna”

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mauro nestiE’ morto la notte scorsa, nella sua casa di Bardalone (Pistoia) , il pilota automobilistico Mauro Nesti, famoso in tutta Europa come il “re della montagna” per i suoi oltre 450 successi assoluti nelle corse di auto prototipo in salita. Nesti aveva 78 anni ed e’ morto dopo una grave malattia insorta circa un mese fa. E’ stato otto volte campione europeo (1976, 1977, 1983, 1984, 1985, 1986, 1987, 1988) e 17 volte italiano della Montagna.

Iniziò la sua carriera, non ancora ventenne, nelle competizioni motociclistiche.  Nel 1953 partecipò al Campionato Italiano di Velocità nelle Classi 125cc e 250cc a bordo di una MV Agusta. Nel 1955 la MV lo scelse per condurre le moto ufficiali, ma la carriera di centauro fu fermata dal tragico incidente di quell’anno alla 24 ore di Le Mans che fece interrompere tutte le attività motociclistiche inEuropa.

Negli anni sessanta decise di passare alle quattro ruote: nel 1963 partecipa al Campionato Italiano di Velocità al volante di un’Abarth 850 di serie prestatagli dal cugino. In questi anni partecipa anche al campionato italiano di Formula 3 al volante di una Tecno senza però ottenere successi.

Nei primi anni settanta le scarse possibilità economiche stavano quasi per spingere Nesti al ritiro dato che non era in grado di acquistare un’auto sufficientemente competitiva per ottenere risultati di rilievo. Fortunatamente arrivò uno sponsor che credette in lui, la ditta “Cebora” di Imola specializzata in saldature, e grazie al loro contributo riuscì ad acquistare una Chevron 2000 con la quale vince subito la cronoscalata Cesana-Sestriere del 1972. Quello stesso anno vinse anche la prima delle sue 14 Rieti-Terminillo. Gli anni successivi furono un susseguirsi di successi, sulle salite d’Italia e d’Europa, come nella impegnativa Sillano-Ospedaletto che vinse in tre edizioni consecutive, dal 1973 al 1975. Nesti diventa un beniamino del pubblico grazie anche alla sua simpatia, provata da fulminanti battute pronunciata come questo commento ad una sua gara:

Dopo la Chevron Nesti guidò la March con la quale subisce un terribile incidente in cui riporta diverse fratture rimanendo costretto al riposo per svariati mesi; poi dal 1974 la LOLA nelle versioni T294 T296 e T298. Gli anni ottanta lo videro al volante dell’Osella PA/9. Dal 1993 passò a una Lucchini BMW 6 cilindri per poi chiudere gli anno 90 al volante di una Breda BMW.

La sua carriera subisce un arresto ponderato quanto repentino: i risultati con la Breda tardano ad arrivare; sono stagioni grigie, illuminate solo da un paio di successi assoluti. Il tragico incidente del giovane concittadino Fabio Danti durante la Caprino-Spiazzi del 2000, nonché un altro serio incidente che coinvolge lui stesso con la Breda/Bmw ad Asiago nello stesso anno, scuotono non poco il Re della Montagna che, senza mai tuttavia annunciare ufficialmente il proprio ritiro, decide di abbandonare ogni proposito di continuare a correre ad alti livelli, apparendo in occasioni veramente sporadiche in gare destinate a vetture di Scaduta Omologazione (VSO).

Torna clamorosamente nel 2007 al volante della sua vecchia Osella PA/9 partecipando alle gare in salita di contorno riservate alle Auto Storiche. Nel 2008, dopo una stagione passata a togliersi la ruggine accumulata in anni di inattività torna a sorprendere addirittura vincendo, a 73 anni, alcune gare sempre nelle Auto Storiche, tra cui la Trento-Bondone, la Lima-Abetone e la Iglesias-S.Angelo. Continua a partecipare più per divertimento che per ambizioni di vittoria anche nel 2009 e 2010, prendendo parte alle gare più importanti d’Italia alle quali è rimasto affezionato da anni
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