Catalyst mette in scena al Teatro Puccini, giovedì 21 e venerdì 22 novembre un testo originale scritto e interpretato da Riccardo Rombi; in scena, da solo, seduto su una poltrona rossa come i suoi stessi abiti è Amore. Il Dio, antico, Eros, Cupido, Amore, con l’Arco e con le frecce, suoi immancabili attributi. Ma non è il bambino svolazzante del mito, Amore è un uomo, un Dio arrabbiato e stanco del tempo in cui si ritrova, nel quale spadroneggia un indistinto sentimentalismo, in cui appare sempre più lontana l’idea di Amore come gioioso mulinare delle passioni, delle idee.
E’ proprio lui, Amore che parla – pur non volendo parlare – ma vi è costretto, invocato da chi alle sue pene attribuisce un’insostenibile sofferenza. E Amore, ineffabile, a chi è in cerca di soluzioni, racconta se stesso; Amore racconta la mercificazione, l’abuso sentimentale, la semplificazione e banalizzazione di ogni emozione .
Parla a un mortale che cerca risposte per un amore travagliato e così, dall’alto del suo Olimpo terreno, osserva e racconta i nostri tempi, la mancanza di orizzonti, l’apatia che rischia di attanagliarci; e dietro questa condanna, racconta quell’idea di Amore sempre più lontana dall’ipotesi di libertà incondizionata, di possibilità unica di investigare la mente di altri esseri umani, di penetrare nei meandri onirici, di immergersi nell’altro e ritornare rinnovati. Altri. Uno svelare e uno svelarsi della fragile natura umana, a tratti doloroso, a tratti ironico. Ma questo è Amare. Cercare, cercarsi. Perdendosi.