Patto “anti evasione” tra Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza. Un protocollo di intesa per rafforzare la collaborazione istituzionale e contrastare al meglio una piaga che in Italia ha dimensioni che vanno bel al di là del “fisiologico”. Tre i cardini: anzitutto l’accelerazione delle indagini mirate alla scoperta ed all’accertamento delle imposte sui redditi e dell’Iva evase da soggetti e società sottoposti a controlli fiscali, in modo da fornire alle procure gli elementi più completi e rapidi per l’esercizio dell’azione penale; quindi lo sviluppo sistematico di accertamenti patrimoniali nei confronti delle persone denunciate, per applicare eventualmente le misure cautelari di sequestro e successiva confisca di beni, infine il tema della tassazione dei proventi illeciti e serve, in particolare, ad instaurare i meccanismi di raccordo tra le Procure e l’amministrazione finanziaria necessari per il disconoscimento dei costi connessi al compimento di reati. L’accordo è stato siglato dal procuratore generale della Repubblica Tindari Baglione e l’Avvocato generale, Francesco D’Andrea, e dai procuratori della Repubblica delle nove province del distretto di Firenze insieme al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate ed al comandante regionale della Guardia di finanza.