Botte, minacce e umiliazioni. Il “bollettino di guerra” delle violenze in famiglia si arricchisce dell’ennesimo episodio. Ieri sera a finire in manette un 28enne che da diversi mesi, secondo quanto poi raccontato dalla vittima alla polizia, le metteva le mani addosso: lo scorso maggio era anche finita al Pronto soccorso con 15 giorni di prognosi, ma preferì non denunciarlo. Stavolta però è intervenuta un’amica, che ha dato l’allarme.
I tre erano insieme in casa, poi quando si è allontanata per andare in bagno, sono riprese le minacce e le botte: il 28enne, peruviano come la vittima, ha scaraventato a terra la convivente, prenedendola poi a calci, infine le ha rubato il cellulare per impedirle di chiedere aiuto, tra le urla della compagna che è riuscita a rifugiarsi in bagno con l’amica, che ha chiamato la polizia. Gli uomini della volante hanno rintracciato dopo poco l’aggressore, grazie al sistema di geolocalizzazione dello smartphone rubato, che è stato bloccato e arrestato in via Baldesi. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e rapina. La giovane, appena 22 anni, con il viso gonfio per le botte, è stata medicata dal 118.