Si chiude sabato 21 dicembre al Teatro Verdi di Firenze la fase invernale del tour di Roberto Vecchioni. Una manciata di date che prende il titolo dall’ultimo album, “Io non appartengo più“, accolto dalla critica come uno dei lavori più intensi e poetici della musica d’autore italiana. In oltre due ore di concerto, Vecchioni ripropone alcuni classici del suo ampissimo repertorio, come “Luci a San Siro”, “Samarcanda”, “Chiamami ancora amore”, oltre a “L’ultimo spettacolo”, “Ninni”, “Dentro gli occhi”, “Sogna ragazzo sogna”, “Velasquez”, questi ultimi rivisti attraverso arragniamenti inediti. Non mancano, ovviamente, le canzoni più importanti dell’ultimo cd: “Due madri”, “Ho conosciuto il dolore”, “Sei nel mio cuore”, “Così si va”, “Miracolo segreto” e “Io non appartengo più”. Con la direzione artista di Lucio Fabbri, violino, tastiere, fisarmonica, chitarre, sul palco con il Professore suoneranno anche Massimo Germini alle chitarre, Roberto Gualdi alla battieria, Marco Mangelli al basso e un trio femminile d’archi formato da Costanza Costantino, Chiara Scopelliti, Riviera Lazzeri. La regia dello spettacolo, che propone momenti di riflessione del cantautore con il pubblico, è di Daria Colombo.“Il concerto – racconta Vecchioni – è nato insieme a ‘Io non appartengo più’. Con Lucio Fabbri e Massimo Germini abbiamo costruito musicalmente due tempi collegati fra loro, ma ben distinti, nei quali gli arrangiamenti e le parole vivono insieme, in un clima di semplicità emozionante. Abbiamo voluto uno spettacolo essenziale anche nelle luci, per dare più spazio possibile alle parole e avere un rapporto diretto con il pubblico. In queste 15 date del tour ho avuto la felicità d’incontrare tantissime belle persone, che già si riflettono anche nelle canzoni dell’ultimo album ed è per questo, alla fine, che si fa questo mestiere, per sentirsi dire ‘in quel brano mi racconti come se tu mi conoscessi da una vita’. Nessun segreto, però. Le emozioni, a un certo livello, sono uguali e di tutti“.