Politiche neoliberiste, privatizzazioni selvagge ed erosione dei diritti dei lavoratori, uso personalistico della città e delle sue bellezze, l’utilizzo del marchio Firenze per favorire l’ascesa a livello nazionale dell’attuale sindaco. Le politiche del centrosinistra fiorentino, laboratorio originale del renzismo più spinto, non convincono fiorentine e fiorentini, organizzati o meno in gruppi, associazioni e comitati, che ieri sera hanno animato l’Assemblea “Firenze chiama! Verso il 2014” in vista delle elezioni comunali della primavera prossima utili a sostituire il gruppo di potere oggi a Palazzo Vecchio.
Nel suo intervento Ornella De Zordo ha messo a disposizione del nascente progetto l’energia e l’esperienza decennale della lista di cittadinanza perUnaltracittà. Laura Bennati di Spazi Liberati – la rete di 18 vertenze territoriali, dall’acqua ai rifiuti, dal trasporto pubblico alla finanza etica – ha puntato il dito contro la mercificazione di Firenze a favore di maggiori diritti. Andrea Bagni di Alba ha ribadito come occorra puntare su una dimensione comunitaria e su un’idea di città che deve essere dei cittadini che la vivono, per praticare una felicità collettiva anche grazie alla politica, mentre Roberto Spini del Forum Acqua ha parlato di democrazia di prossimità, e di come oggi, il Comune di Firenze faccia gola ai grandi interessi e delle ragioni per cui debba essere riconquistato con una proposta di governo alternativa.
All’incontro hanno partecipato anche i dipendenti licenziati del Maggio Musicale Fiorentino che hanno invitato la cittadinanza al flash mob che sarà organizzato il 27 dicembre prossimo davanti allo stabile del vecchio Teatro Comunale, giorno in cui – tramite rogito notarile – sarà svenduto a metà del suo valore.