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Tav, vibrazioni pericolose per il David di Michelangelo

admin
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“Purtroppo le vibrazioni pericolose non avvisano del loro arrivo. Nello stesso istante in cui sono monitorate fanno crollare la statua del David di Michelangelo. Non si possono fermare i lavori in un secondo così come non si può fermare un terremoto”. L’architetto padovano Fernando De Simone ribadisce anche oggi i rischi che il David può patire dall’attraversamento dei treni ad Alta velocità sotto Firenze e dai precedenti lavori di scavo sotterranei.

L’esperto interviene ribattendo alla “direttrice della Galleria dell’Accademia Franca Falletti che ha affermato “che le vibrazioni della Tav possono essere tenute sotto controllo , che c’é un monitoraggio continuo e che nel momento in cui aumentassero, ci se ne renderebbe conto subito e saremmo anche, immagino, in grado di fermarle”.

Ma “purtroppo non è così”, dice De Simone. “Se gli scavi continuano – osserva l’esperto – bisogna rapidamente spostare la statua in un nuovo museo antisismico”. Museo che è un ‘cavallo di battaglia’ di De Simone, esperto in costruzioni sotterranee, e da anni impegnato a segnalare i rischi che l’opera di Michelangelo potrebbe subire a causa dei tremori diffusi nel sottosuolo di Firenze.

 

 

“Sono completamente d’accordo con la direttrice per i suoi timori sul dissesto idrogeologico che lo scavo dei tunnels Tav provocherà a tutta Firenze – afferma ancora De Simone – Ma voglio precisare che le vibrazioni dei treni locali e dei tram sono emesse sul soprassuolo, mentre vibrazioni e risonanze dei treni Tav sono emesse nel sottosuolo, anche ad una velocità di 100 Km/h. A queste si dovranno sommare quelle provocate da tram, traffico su gomma, e dei visitatori intorno alla statua del David: 60 visitatori pesano circa 4,5 tonnellate”.

 

“I fenomeni di vibrazioni, risonanze, alterazioni delle falde acquifere se non sono ben controllati possono generare seri danni alle persone ed ai manufatti vicini – conclude – e per effetto domino ai palazzi più distanti fino alla Galleria dell’Accademia, e quindi al David di Michelangelo”.

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