NETO 6: Una parata importante in avvio su un flipper dal quale poteva scaturire il vantaggio del Chievo. Poisolo ordinaria amministrazione fino ai minuti di recupero quando disinnesca un paio di conclusioni dei ven eti alla ricerca del gol della bandiera.
RONCAGLIA 6,5: El Torito (come lo chiamano in Argentina) sta tornando e le buone impressioni destate con il Livorno le conferma nel match di Coppa Italia di stasera. Quando è in condizione, e adesso pare proprio esserlo, è difficile per qualsiasi attaccante superarlo perché è agile, scattante e allo stesso tempo molto forte fisicamente. Qualità che aveva messo tutte in mostra nella scorsa stagione e che stanno gradualmente tornando a galla.
GONZALO RODRIGUEZ 6: Capitano incontrastato della difesa viola, giostra il pallone con la tranquillità dei grandi in fase di rilancio e, anche se il Chievo creai poco o nulla, è perfetto quando si tratta di chiudere. Semplicemente impeccabile
COMPPER 6: Ha vita facile perché il Chievo non punge e Paloschi, isolato là davanti, è un cliente piuttosto facile da controllare. Non cerca mai di strafare, badando al sodo e se la cava pure in fase di appoggio. Dal35’ st VECINO s.v.
TOMOVIC 6: Montella lo dirotta a manca, vista l’assenza di Pasqual e l’assenza di un terzino sinistro di ruolo. Il Chievo, infarcito di riserve, non è certo un avversario probante, ma lui si adatta bene, pur restando sulle sue senza cercare gloria in avanti. Nel finale, dopo l’uscita di Compper, torna a fare il centrale, confermandosi il prezioso jolly della difesa viola.
AMBROSINI 6: La sua sarebbe la solita partita da grande veterano se non fosse per quella strana espulsione incassata per doppia ammonizione dall’incerto signor Irrati di Pistoia. Il primo cartellino nasce da un diverbio con Cesar, il secondo da un fallo a metà campo non particolarmente grave. Ma il direttore di gara è l’unico a giudicare nervosa una partita tranquilla, tanto è vero che estrae due rossi e una quantità industriale di cartellini gialli difficilmente spiegabili.
BORJA VALERO 6,5: Torna nei suoi panni dopo la battuta a vuoto di domenica scorsa. Ricama calcio sopraffino e impreziosisce la sua partita con una magistrale punizione dal limite da cui nasce la rete del raddoppio di Rebic. Nella ripresa tira un po’ il freno e fa bene, anche perché la stagione è lunghissima e piena d’impegni.
MATI FERNANDEZ 6,5: Se gli altri sembrano un po’ passeggiare, lui spinge forte sull’acceleratore, puntando spesso l’uomo e saltandolo quasi sistematicamente. Inventa anche un paio d’assist non concretizzati e, nella ripresa, coglie un incrocio dei pali con un gran tiro a girare a conclusione di una bella azione personale. Ha voglia di farsi vedere per riguadagnare la considerazione del mister e ci riesce.
WOLSKI 6: Montella lo aveva segnalato come tra i giovani più pronti della nidiata viola. Per questo era molto atteso nel suo ritorno tra i titolari dopo la breve esperienza (due gare) in campionato. Non è velocissimo, ma la palla la sa trattare ed è suo l’assist per il primo gol di Joaquin. Poi si perde un po’, forse anche per la scarsa abitudine a giocare dal primo minuto. Dal 24’ st
PIZARRO 6: Una ventina di minuti, giusto il tempo per confermare i suoi progressi.
JOAQUIN 7: Gran partita, fatta di dribbling vincenti, allunghi e giocate intelligenti. Più (particolare importantissimo) la rete che consente alla Fiorentina di sbloccare la partita, mettendo in discesa la qualificazione ai quarti di finale. Il sinistro con cui batte il portiere Silvestri è di una precisione chirurgica e dimostra che lo spagnolo ci sa fare anche sotto porta.
REBIC 6+: Primo tempo quasi tutto anonimo, tanto che in molti al Franchi storcono la bocca, pensando che sta sostituendo un certo Giuseppe Rossi nello scacchiere di Montella. Ma il croato si sveglia nel finale di frazione, raccogliendo la respinta sulla punizione pennellata di Borja Valero e insaccando, di testa, il suo primo gol viola. Si vede subito che il ruolo di prima punta gli sta stretto: ha bisogno di svariare e di innescare la sua rapidità in allungo. Per adesso è un cavallo di razza da addomesticare, forse Montella riuscirà a farlo. Di sicuro non è fortunato: per un colpo (involontario) ricevuto da Dainelli a una caviglia deve lasciare il campo per infortunio:.Un’altra brutta tegola per l’attacco viola che, come tutti sanno, ha già due illustri protagonisti al tappeto. Dal 18’ st MATOS 6: Esplosivo e determinato. In attesa dell’eventuale arrivo di un attaccante dal mercato, sarà lui il vice Rossi. L’inizio è incoraggiante.
MONTELLA 6,5: Schiera un 4-3-3 equilibrato e dà spazio a Rebic e Wolski, baby talenti chiamati a dimostrare di essere da Fiorentina. La squadra fatica un po’ a prendere le misure, poi si scioglie e anche dai due giovani emergono cose interessanti. Non rinuncia a Gonzalo Rodriguez e Borja Valero e la scelta è condivisibile perché la partita di Coppa Italia è secca e dunque non si può sbagliare. L’unica cosa che non convince è la mancata sostituzione di Ambrosini (già ammonito) col Chievo in dieci, mossa che poteva evitargli l’espulsione. Sfortunato perché perde per infortunio anche Rebic. Per Torino, in attacco, gli resta il solo Matos.
Tommaso Borghini