Altro che cento punti in cento giorni. La realtà dice altri numeri, ben poco lusinghieri per il sindaco di Firenze. Venticinque punti in millesettecento giorni: appena un quarto delle famigerate “cento cose concrete” di Matteo Renzi è stato realizzato, mentre il restante 75% è rimasto sulla carta. A mettere in evidenza il mancato mantenimento degli impegni elettorali il gruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio, al termine di un accurato lavoro di analisi dell’operato della Giunta comunale. Mancate promesse comprovate in taluni casi dall’evidenza dei fatti, ma nella maggior parte fondate su risposte ad interrogazioni puntuali, ed illustrate questa mattina dal capogruppo Marco Stella e dai consiglieri comunali Jacopo Cellai e Marco Semplici.
Ad introdurre quella che gli esponenti di Forza Italia hanno ribattezzato “Operazione verità” il coordinatore regionale del partito Massimo Parisi: «Preso atto della passione di Renzi per i numeri, quando un politico propone la sua immagine di “uomo del fare”, occorre verificare il suo operato. Così ha fatto il gruppo, ma sarebbe opportuno che anche qualche istituto di ricerca o università lo facesse, così come accadde con nel 2006 con il Governo Berlusconi. Anche se – precisa il coordinatore regionale – i fiorentini, anche coloro che lo hanno recentemente votato alle primarie, sanno già che ben pochi dei punti sono stati realizzati, così come sanno che sono aumentate le tariffe. Firenze è ferma, basti pensare alle infrastrutture: dalle linee 2 e 3 della tramvia, al cantiere dell’Alta velocità all’aeroporto», conclude Parisi, prima di lasciare spazio all’illustrazione del lavoro svolto dai consiglieri.
«Dai ricevimenti dei cittadini alla “trasparenza” sulle multe, dal report sull’avanzamento dei cantieri alla diminuzione dei verbali contro chi sporca, dai parcheggi gratuiti negli ospedali all’azzeramento delle liste d’attesa negli asili nido agli stanziamenti del fondo per le giovani coppie. Queste – incalza il capogruppo Marco Stella – sono solo alcune delle promesse non mantenute dal sindaco. Aveva promesso che avrebbe realizzato cento cose concrete in cento giorni: gli abbiamo concesso 1600 giorni in più, ma gran parte degli obiettivi non sono stati realizzati. Renzi continua a sfruttare la nostra città per le sue ambizioni personali: se nel 2009 il suo slogan era “Prima Firenze”, oggi gli suggeriamo il prossimo: “Prima Renzi, poi Firenze”», attacca Stella.
«Alcuni dei 25 punti realizzati – aggiunge Jacopo Cellai – sono peraltro frutto di proposta avanzate dall’opposizione, come ad esempio il semafori all’entrata della ZTL, altri sono stati trattati dilettantisticamente – come la vicenda legata al Forte Belvedere, mentre niente si sa, ad esempio, della holding unica delle partecipate o del il piano della sosta, o degli affitti calmierati per le botteghe del centro. Per non dire delle molte questione demandate all’Avvocatura: c’è un’assenza politica disarmante, un inquietante metodo di amministrare», accusa Cellai.
«A ciò si aggiunga – chiosa Marco Semplici – che l’operato della Giunta e del sindaco è carente anche sui temi di più stretta attualità, come dimostrano le vicende della “movida”. Anche su questo, oltre che sui “cento punti” Renzi e i suoi assessori latitano».
«Non si tratta – ribadiscono in conclusione i consiglieri – di giudizi politici lanciati per gusto di polemica, ma di valutazioni basate fatti concreti e su risposte date dalla stessa Giunta. Un lavoro di monitoraggio che abbiamo avviato sin dal primo giorno di consiliatura e che terminerà con le prossime elezioni».