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Entra in campo per soccorrere un giovane calciatore a terra per aver battuto la testa. Squalificato per 45 giorni

admin
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calcio giovanileUn allenatore è entrato in campo per soccorrere uno dei suoi ragazzi che era caduto in terra per un colpo ricevuto alla testa, ma non essendo stato autorizzato dall’arbitro è stato squalificato per 45 giorni. E’ accaduto a Claudio Buso, allenatore dei Giovanissimi provinciali del Casotto Pescatori di Marina di Grosseto. L’episodio è successo sul campo di Paganico. Due atleti si sono scontrati, uno ha battuto la testa e ha perso i sensi. Il tecnico è entrato in campo senza l’autorizzazione.
Come è possibile commentare una notizia come questa! E’ l’ennesima dimostrazione che il mondo arbitrale è rimasto ai tempi delle clave, quando tutto si muoveva su schemi precisi.  Bastava superare una riga che veniva fuori il finimondo. Ma c’è di peggio. Gli arbitri quando entrano nel rettangolo di gioco si sentono i padroni  assoluti come fossero dentro un arena di gladiatori. Può succedere di tutto ma loro vanno avanti con i paraocchi. Devono scendere dal piedistallo e capire che il mondo è cambiato.  Questo ingresso dell’allenatore in campo va considerato nell’ottica del fatto che nelle partite giovanili non c’è al seguito il medico. Il ragazzo avendo battuto la testa poteva stare male. Anche nella massima serie l’arbitro deve interrompere quando un giocatore batte la testa. In quest’ottica va considerato l’ingresso in campo dell’allenatore. Ci piacerebbe sapere cosa pensano l’arbitro che ha fatto il referto e il giudice che ha dato 45 giorni di squalifica se al posto di quel ragazzo che aveva battuto la testa ci fosse stato il loro figlio.
Come detto all’inizio questa notizia si commenta da sola.  
Piero Campani

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