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Scusi signor sindaco cosa intende fare, governare o aspettare il disastro?

admin
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matteo-renzi-cecchi1La domanda, in un Paese alla deriva come il nostro, dove la Camera è un ring di lotta libera, alimentato dai grillini  che oltre scazzottare il colleghi si esibiscono in cafonerie varie, sequestrano parlamentari dentro stanze del Parlamento accusano il presidente della Repubblica d’essere un boia e se possibile sputtanano ancor più l’Italia per la gioia del resto dell’Europa, che è anch’essa malconcia, ma con dignità, la domanda dicevo, prima di perdermi nei meandri dei fattacci della politica, è:
Cosa farà Matteo Renzi? Ormai le parole sono state dette tutte ed è chiaramente arrivato il momento dei fatti. Lo scenario, oltre a quello menzionato più sopra, è disperante: Letta sembra sempre più deluso e sfiduciato. Sa benissimo grazie a quella mente politica che possiede, che il suo compito è a fine, e sa che sta lottando contro l’ineluttabile. Sa anche che l’Italia senza un governo, anche un governo di incapaci che regga alla meglio la sfilacciatura e annaspi contro  questo cupio dissolvi vero il quale è in cammino, farà la fine di Giulio Cesare al Senato: accoltellato senza rimedio.
Tutto ciò lo sa bene anche il Presidente della Repubblica, che molti di noi accusano d’essere una sorta di sovrano, ma è stanco e vuol abdicare. La coppia Napolitano non manca mai di ricordare a chi incontra, che ‘vuol andare a casa’. Cosa impossibile, al momento. A meno che non si trovi una via d’uscita. E questo dipende al 99 per cento a Matteo Renzi.
Che farà? Deciderà di assumere il ruolo di primo ministro prima di aver superato, come segretario del Pd, la riforma elettorale e le altre riforme? Senato compreso? Ma per una riforma come quella del Senato sappiamo tutti che considerata la complessità dell’iter richiesto, ci vorrà perlomeno un anno.
E allora? E allora sono in molti, forse in troppi, fra poteri forti e poteri deboli, a chiedere che Renzi prenda la guida del governo, e dia, come ha già fatto nel Pd, una svolta anche al Paese. Cosa questa più facile a dire che a fare. E il sindaco di Firenze tutto ciò lo sa benissimo, ed è per questo che tergiversa, in attesa di uno spiraglio che gli suggerisca con quale coalizione cercare di governare, su quali appoggi esterni può contare. Ma soprattutto su quali appoggi del suo partito può fare affidamento. Sa bene che non tutti sono con lui, che molti lo aspettano al varco del più piccolo errore per sacrificarlo sull’ara destina ai capri espiatori, così in auge nel nostro Paese.
Matteo Renzi sa che chi lo circonda, come in quel vecchio film intitolato ‘L’Assedio delle sette frecce’ è più bravo a parlare che ad agire, ma sa anche che come nel film ogni tanto vien tirata una freccia che serve per  aggiustare il tiro alle altre. E non intende aspettare che la mira sia aggiustata.
Sa anche che prendere in mano l’Italia in queste condizioni è impresa disperata. Ma ha altre possibilità? Credo davvero di no. Aspettando si lascerebbe scappare le opportunità che ha oggi per insediarsi a Palazzo Chigi, ma aspettando rischia di non trovare più nemmeno il Palazzo.
E inoltre, piccola domanda non secondaria: che farebbe Berlusconi circondato da una marea di cani sciolti ma in recupero di simpatie?
E allora? Allora ci resta solo una riflessione: non è davvero facile essere Renzi oggi, ma diciamocelo  chiaramente, non è nemmeno facile essere italiani. E a differenza di Renzi noi non ci siamo battuti per arrivare a tutto questo. Noi lo abbiamo quietamente e fatalmente subito.

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