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Di Umberto Cecchi Due messaggi sbagliati per il made in Italy: pubblicità taroccata della Toscana e l'olio non buono

admin
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umberto cecchiL’Italia continua ad avere una credibilità solo grazie alla sua iniziativa privata e ai suoi imprenditori. Gente tosta, gradevole nel rapportarsi con il mondo. Furba e intelligente quanto basta per superare gli intrighi politici che invece cercano di sminuire continuamente il nostro paese, a partire da frau Merkel, che vuol rifondare la Germania e ritrovare le glorie per la guida dell’Europa.
Sono gli imprenditori e la bravura dei lavoratori i veri ambasciatori del Paese, per questo mi ha sgradevolmente colpito un lungo articolo uscito su un giornale della California, nel quale si denigra una marca di l’olio toscano, accusandolo di essere non buono e sicuramente non all’altezza di altri prodotti consimili arrivati dall’Italia. Il dramma delle crisi di un paese è anche questo, spingere gli imbroglioni a voler guadagnare con facilità ma anche a distruggere il buon nome di un prodotto unico nel mondo come l’olio toscano. O come il vino. Così come fa chi tarocca la nostra moda, falsificando prodotti esclusivi.
La crisi politica ed economica italiana che già affligge il paese che ormai nessuno è più in grado di governare, non deve portarci e alla truffa. Se c’è ancora qualcuno in grado di farlo, nei confusi gangli dello Stato, controlli i nostri prodotti. Salvi almeno la faccia del nostro lavoro se non quella della nostra politica. Invece di taroccare la pubblicità della Toscana, non sarebbe meglioproteggere di più i nostri prodotti.

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