“Chi mette i soldi prende le decisioni, in ogni società vale questa regola ed è impensabile che non valga per una società partecipata come Firenze Fiera. Palazzo Vecchio la smetta di giocare con le risorse della Regione”. Così il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) interviene a seguito dell’audizione dell’assessore Bugli in Commissione Controllo.
“Da qui al 14 marzo, quando l’assemblea dei soci si riunirà in seconda convocazione per darsi un nuovo Cda dopo le dimissioni in massa di quello presieduto da Antonio Brotini – incalza il consigliere – la Regione dovrà dare un segnale forte. Cosa stiamo aspettando? In 10 anni abbiamo perso l’80% del turismo congressuale. Era il core business di Firenze Fiera. Negli ultimi 3 anni la società partecipata ha chiuso (o si appresta a chiudere) in negativo. Servono 120 milioni di euro di interventi per risanare le strutture di Fortezza da Basso e Villa Vittoria e renderle competitive su un mercato sempre più in crisi. Interventi riservati alla società, non agli Enti proprietari degli immobili. Chi si prenderà la croce della presidenza di Firenze Fiera? E soprattutto: saremo in grado stavolta di far valere la voce del socio di maggioranza sul Comune di Firenze?”
“Vale la pena ricordare – aggiunge Chiurli – che è per colpa della multa comminata dal Comune stesso che la Spa ha chiuso in passivo il 2012. Ed è stato lo stesso Comune a sfiduciare il Presidente Brotini, nominato dalla Regione, in qualità di socio di maggioranza”.
“Eppure Palazzo Vecchio si è riservato di rivedere gli accordi, non ha partecipato al riequilibrio delle quote, né tantomeno si è dimostrato disponibile alla ricapitalizzazione”.
“Adesso che Matteo Renzi ha lasciato la fascia di sindaco – continua il consigliere – ci auguriamo che si possa uscire dal dualismo Renzi-Rossi e si avvii un nuovo modello di governance. Altrimenti la Regione farebbe meglio a mettere all’asta le proprie quote e uscire in via definitiva da Firenze Fiera”.